Inizia venerdì 14 luglio una consultazione di chiese protestanti a Budapest, in Ungheria, che intende affrontare il “Futuro dell’Ucraina” assumendosi la responsabilità di discutere e approfondire la “pace giusta” secondo una cornice e una visione imperniate sui principi cristiani.
Vi partecipano i delegati di alcune chiese riformate in Europa, in Medio Oriente e in Asia, oltre alla Chiesa presbiteriana USA, alla Chiesa riformata in America e alla Chiesa unita di Cristo. Numerosi i rappresentanti della Chiesa riformata ungherese che ha organizzato la conferenza e delle chiese riformate presenti nei paesi limitrofi: Transcarpazia, Croazia, Polonia, Romania, Transilvania, Serbia, Slovacchia.
Saranno presenti i vertici delle organizzazioni internazionali del mondo riformato: Najla Kassab e Janos Antal per la Comunione mondiale di chiese riformate, Aikaterini Pekridou del Consiglio ecumenico delle chiese, John Bradbury e Stefan Cosoroaba per la Comunione di chiese protestanti in Europa, Martin Dutzmann e Enno Haaks per il Gustv-Adolf-Werk.
Per la Chiesa valdese vi partecipa Paola Schellenbaum, in qualità di esperta in peacemaking, a cui è stato chiesto di moderare un gruppo di discussione sul ruolo delle chiese nel supportare la resilienza sociale e promuovere una pace giusta, ai diversi livelli delle comunità cristiane e nella società.
Un ristretta delegazione si recherà inoltre, dal 16 al 17 luglio, in Transcarpazia per incontrare i rifugiati e per visitare i progetti sociali nel Centro diaconale della Chiesa riformata della Transcarpazia.