L’assemblea del Gustav-Adolf-Werk, l’organizzazione evangelica tedesca che si occupa delle chiese che vivono in un contesto di minoranza
Torre Pellice, 27 Settembre 2019
Dal 22 al 24 settembre si è svolta a Bückeburg (Germania), piccola cittadina della bassa Sassonia occidentale, l’annuale assemblea del Gustav-Adolf-Werk (GAW); per la neoletta moderatora Alessandra Trotta è stato il primo appuntamento internazionale. Il GAW, nato nel 1832, è l’organizzazione delle chiese evangeliche tedesche a servizio delle chiese che vivono in un contesto di diaspora, vale a dire nei paesi in cui i protestanti sono una forte minoranza. La relazione tra il GAW e la Chiesa valdese è di lunga data e negli ultimi anni è stata ulteriormente rafforzata e gode di una buona reciprocità .
L’assemblea è l’appuntamento in cui vengono discusse le problematiche attuali dell’organizzazione e rieletti i membri dell’esecutivo. Essendo oggi il GAW un ente di Fundraising, la discussione centrale si è svolta attorno ai progetti presentati e approvati dall’esecutivo. Tali progetti sono pubblicizzati dai gruppi locali del GAW per sensibilizzare i donatori e le chiese.
A Bückeburg è stato approvato il piano progettuale del 2020 che vanta 150 progetti per un totale di 1,6 milioni di Euro. Il sostegno reale ai progetti delle circa 50 chiese partner nel mondo è generalmente molto più elevato, anche grazie ad una convenzione con la Chiesa valdese che partecipa con fondi dell’otto per mille alla realizzazione dei progetti stessi. Così, nel 2017 è stato possibile sostenere le chiese partner per un totale di 2,58 milioni di Euro. Tra questi, gli aiuti alle chiese evangeliche in Siria per la ricostruzione delle loro chiese, dei locali ecclesiastici e per le loro scuole.
Nel suo discorso la moderatora Alessandra Trotta ha fatto riferimento all’impegno della Chiesa valdese e della Federazione delle chiese evangeliche in Italia nel progetto Mediterranean Hope, informando l’assemblea del conferimento del premio Nansen da parte del Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ai corridori umanitari. Alessandra Trotta ha concluso il suo intervento di saluto invitando tutti a “contraddire le false storie che dividono il mondo in un “noi ” e un “loro””, affermando che “laddove i diritti umani vengono violati, viene messa in discussione anche la dignità umana.”