ArticoliIl Vangelo ci parla

I Timoteo 1,12-15

Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù nostro Signore, per avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma misericordia mi è stata usata, perché agivo per ignoranza nella mia incredulità; e la grazia del Signore nostro è sovrabbondata con la fede e con l’amore che è in Cristo Gesù. Certa è questa affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo.

“La grazia del Signore nostro è sovrabbondata con la fede e con l’amore che è in Cristo Gesù”. Questo manifesto della fede dell’apostolo Paolo è l’incrocio della strada della sua vita. Da questo dipende non la vita dell’apostolo, ma di tutti i credenti.

L’apostolo riconosce nella misericordia che gli è stata fatta il cambiamento della sua vita. Ma in che modo? Questo Vangelo è applicato per la salvezza dei peccatori di cui – scrive l’apostolo Paolo – io sono il primo. Attenzione: non dice “io ero il primo”, ma “io sono il primo”. Cioè l’apostolo continua a sentirsi il primo dei peccatori, anche dopo la sua conversione. Non sbarra una data sul calendario dicendo: “Fin qui peccato; da qui in poi santità”. Ogni giorno Paolo è il primo dei peccatori, da salvare e da convertire.

Ma qual è il peccato che Paolo commette? Era stato un religioso zelante e irreprensibile. E il suo peccato era questo. Se il peccato fosse odiare apertamente Dio, sarebbe assai meno frequente. Chi è che odia apertamente Dio? Invece il peccato, soprattutto il peccato dei ferventi non è odiare Dio, ma pensare di fare meglio di lui. Dalle grandi tragedie dell’umanità fino ai piccoli fallimenti personali il peccato non è fare contro Dio, ma voler fare meglio di lui. L’atteggiamento del bambino che vuole fare meglio dei genitori e poi combina disastri; più in generale il credersi saggi, il reputare la propria parola più efficace della parola di Dio, il ritenere i propri pensieri più profondi dei pensieri del Signore. “Il Vangelo dice… ma io dico…” Tutto questo è il peccato. Concretamente, Gesù ci chiama a una vita semplice, pacifica e serena e noi invece ce la complichiamo, rovinando il bene cercando di fare meglio. E questo avviene ogni giorno della nostra vita.

Per questo l’apostolo scrive: “Io sono il primo dei peccatori”. Davanti a Dio, ogni credente non è, ogni giorno, il primo degli zelanti, ma il primo dei peccatori, cui Dio rinnova ogni giorno il perdono e la fiducia.

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