Dio sta dalla parte di chi viaggia e cerca una città da abitare
Essi vagavano nel deserto per vie desolate;
non trovavano città dove poter abitare.
Soffrivano la fame e la sete,
l’anima veniva meno in loro.
Ma nella loro angoscia gridarono al SIGNORE
ed egli li liberò dalle loro tribolazioni.
Li condusse per la retta via,
perché giungessero a una città da abitare.
Salmo 107, 4-7
Il Salmo 107, un’antica canzone, descrive così i “riscattati del Signore”. Coloro che vagavano per deserti e non trovavano città dove poter abitare. Fame, sete e morte, nei deserti. Dio li libera e dona loro una città da abitare. La Bibbia, alcune volte, parla o, come in questo caso, canta di cose lontane, impossibili da capire e da contestualizzare. E giù a spiegare, a fare esercizi di esegesi, per poter far comprendere, per riuscire a capire. Ci sono poi parole chiare, stranamente attuali, come quelle che leggiamo in questa pagina delle Scritture. Dio sta dalla parte di chi viaggia e cerca un luogo da abitare. Potremmo semmai interrogarci sul fatto che ancora oggi, a più di duemila anni da quando è stato scritto questo testo, milioni di persone ogni anno siano costrette a vivere l’esperienza della fuga, della migrazione forzata e della deportazione. Ma questa è la realtà, triste nella sua crudezza. Anzi, ciclicamente chi viaggia e fugge da guerre e carestie è criminalizzato e ridicolizzato e si ritrova davanti filo spinato e muri. Dio, invece, sta dalla parte di chi viaggia e cerca una città da abitare. E giova ripeterlo perché troppo spesso siamo bombardati da discorsi di odio e di razzismo. Dio sta dalla parte di chi viaggia e cerca un luogo da abitare. Qui, come su altre pagine della Bibbia, siamo chiamati e chiamate da credenti e lettrici a capire da che parte vogliamo stare. Le parole sono chiare e tristemente attuali e attuale la promessa di redenzione. Noi cantiamo questo Salmo, o restiamo in silenzio?