In Corea ilprimo incontro del comitato esecutivo della Comunione mondiale delle chiese riformate
Torre Pellice, 14 Maggio 2018
Dopo otto mesidalla sua elezione il comitato esecutivo della Comunione mondiale dellechiese riformate (CMCR) tiene la sua prima riunione a Seul in Sud Corea.Scrivo queste parole quando abbiamo iniziato i lavori da tre giorni. La primasensazione è di fragilità : come sarà mai possibile affrontare tutte letematiche che l’Assemblea ci ha affidato? Ma l’altra sensazione è invece dipiacevole stupore,incontrando dodici sorelle e nove fratelli da tutto il mondo eletti come ilsottoscritto dall’Assemblea mondiale tenutasi a luglio a Lipsia. Provenendo dacinque continenti non possiamo che incontrarci una volta all’anno, ma lavoriamomolto via internet e la presidente, il segretario, il tesoriere e i quattrovicepresidenti si incontrano più spesso,coordinando tutto il lavoro che viene svolto dalla piccola ed efficientissimastaff del nostro ufficio di Hannover. I lavori sono stati aperti da dueponderose relazioni della presidente e del segretario che ci hanno illustratola grande massa di azioni e di contatti effettuati dal luglio 2017.
Siamo ospitidelle due chiese locali: la Chiesa presbiteriana di Corea e la Chiesa presbiteriananella Repubblica Coreana. Il primo contatto con esse è stato durante il cultodi apertura il 9 maggio nel corso del quale abbiamo incontrato i responsabilidella suddette chiese che contano milioni di membri attivi e impegnati. Un soloesempio: una cena ci è stata offerta dalla Federazione femminile presbiterianache conta un milione e trecentomila iscritte, possiede un palazzo di diciassettepiani dove, al piano terra, si trova la mensa che ci ha ospitato.
Dovendomassimizzare i tempi, illavoro è intenso, ogni giorno dalle 8 alle 19 e poi riunione serale per isottocomitati che devono esporre le linee del lavoro in plenaria il giornodopo, tutto sempre in inglese. Le linee di lavoro sono tante: giustizia,teologia, missione, ecumenismo e costruzione della Comunione. Ma poiché illavoro della CMCR prevede anche il contatto con le ansie e le aspettative dellechiese locali ci siamo occupati del grande problema della divisione di questopaese. Il 12 mattina abbiamo visitato la zona demilitarizzata che separa le dueCoree, ospiti dei cappellani militari protestanti. Il desiderio diriunificazione è vivissimo in questo popolo, separato dalla politica ma unitoda cultura, lingua e tradizioni e con piacere abbiamo saputo che il nostrosegretario generale, Chris Ferguson, ha dato un piccolo contributo al processodi riconciliazione che il mondo auspica, visitando le due Coree, incontrandonele chiese ed alcuni responsabili governativi. Speriamo che il frutto della pacepossa maturare e crescere come abbiamo auspicato pregando stamane nella chiesalocale che serve anche da luogo di culto dei soldati che sono di stanza sulconfine.
Nella ripresa pomeridianadi sabato 12 abbiamo ascoltato i rapporti delle “regioni ” in cui è suddivisala nostra comunione: Estremo Oriente, America Latina, Africa, Europa, Nord-America-Caraibi,i cui presidenti hanno diritto di voto. Il loro ruolo è importante in quanto offronouna panoramica della testimonianza riformata nei vari continenti. Purtroppo èdifficile organizzare una regione Pacifico-Oceania così come è difficile creareuna regione Vicino-Oriente vista l’esiguità e le difficoltà di tali chiese dacui proviene comunque la nostra energica e carismatica presidente, Naila Kassabdel Sinodo Siro-Libanese.
Abbiamo quindicominciato a esaminare un piano strategico che costituirà la pista di lavoro dacui emergeranno le decisioni e le azioni della nostra famiglia riformata. Concludocon queste parole che aprono il piano: “La CMCR riafferma la sua chiamataalla comunione e all’impegno per la giustizia (…) Nelle lotte di questo mondola CMCR afferma la sua fede nel Dio vivente, cosicché noi, i nostri discendentie la creazione intera possano avere pienezza di vita (Deuteronomio 30,19;Giovanni 10,10)”.