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Guardia Piemontese: musica, lingue minoritarie, tecnologie e giovani

Un progetto Erasmus+ promosso dal Centro culturale «Pascale» in partnership con Francia e Croazia

In Calabria ci sono tre minoranze linguistiche, arbëreshë, grecanica e occitana. Quest’ultima si trova a Guardia Piemontese (Cosenza), unica del Sud Italia, e ha anche la particolarità di essere legata alla presenza valdese, spazzata via dai massacri a metà Cinquecento e oggi pazientemente ricostruita e promossa dal Centro culturale «Gian Luigi Pascale», che ospita, si spiega Gabriella Sconosciuto, coordinatrice del Centro e membro della chiesa valdese di Dipignano-Cosenza, «un museo di storia valdese, un laboratorio di tessitura e in un altro stabile le attività culturali. Le due strutture abbracciano la “Porta del sangue”, luogo simbolo della nostra storia. Il Centro lavora a stretto contatto con importanti università italiane ed europee per fare conoscere la storia del valdismo. Vengono realizzate diverse attività culturali, principalmente con le scuole, il nostro cuore pulsante; in particolare il Festival delle Riforme culturali».

Quest’anno il Centro ha avviato anche un progetto transnazionale legato alle lingue minoritarie e alla musica: è infatti partner di un progetto europeo Erasmus plus, spiega Sconosciuto, con capofila l’associazione musicale francese «Lira transalpina», scelta per la sua pluriennale esperienza in ambito musicologico e digitale, a cui partecipano anche l’associazione musicale croata «Identitet» e il partner italiano «Ned» (New European Dream), che svolge attività di valorizzazione dei territori ed educazione formale e non formale dei giovani nel settore delle politiche europee.

Il progetto, intitolato «MUS-LaMiRé», mira a salvaguardare il multilinguismo europeo, attraverso l’apprendimento musicale non formale e si rivolge a giovani tra i 13 e i 30 anni con competenze di base in ambito musicale o delle lingue minoritarie oggetto del bando e conoscenza dell’inglese. Finalità del progetto è proteggere le lingue minoritarie a rischio di estinzione, sostenere la transizione digitale dei musicisti e diffondere la memoria storica delle culture.

Sconosciuto spiega come si svolgerà: «L’idea è creare una band musicale che in un primo momento si incontrerà a distanza, suonando insieme ma in posti diversi, poi si ritroveranno tutti in presenza a Guardia Piemontese (2-6 giugno) dove svolgeranno il primo concerto. Qui potranno vivere anche una esperienza legata alle green practice perché suoneranno sulle sponde dei fiumi e dei laghi nei Sentieri valdesi. Una parte dei ragazzi sarà selezionata per tenere un secondo concerto a Lione nella prima metà di luglio, e ci sarà un concerto finale in Croazia, dove nel mese di gennaio 2026 si apriranno i festeggiamenti per i 300 anni di insediamento della comunità arbëreshë».

Il bando, pubblicato il 1° febbraio, si chiuderà il 14 marzo. Sono previste 15 borse per altrettanti ragazzi e ragazze, ma si può seguire anche come uditori, anzi, sottolinea Sconosciuto, «stiamo invitando tutti a partecipare ai giorni a Guardia per suonare e cantare tutti insieme: sarà una bella esperienza, permetterà di incontrare ragazzi da più parti d’Europa, confrontarsi con culture musicali diverse. L’auspicio è di creare una band europea che parli più lingue».

Tutte le informazioni e le modalità di partecipazione si possono scaricare qui: https://www.valdesidicalabria.org/progetto-mus-lamire

Le date della sessione in presenza a Guardia Piemontese non sono casuali, coincidono infatti, per una scelta fatta in fase progettuale, con il Festival delle riforme culturali (3-4-5 giugno), quest’anno alla settima edizione, che avrà il titolo un po’ provocatorio «La rivoluzione inutile: dal culto dell’intelligenza alla fioritura della saggezza». Si parlerà di intelligenza artificiale , cercando anche di dimostrare che le lingue naturali sono un esempio di robustezza e resistenza, sottolinea la coordinatrice del Centro, che conclude con un ultimo appello alla partecipazione: quest’anno «abbiamo approntato un programma un po’ meno denso, ci saranno più momenti liberi, per favorire l’aggregazione e la conoscenza reciproca tra i partecipanti, approfittando anche della concomitante presenza dei ragazzi. Questo piccolo progetto è nato un po’ per gioco, ma la nostra speranza è di proseguire, aggregando anche altri gruppi musicali e partner, con un progetto più ampio!».

Tratto da Riforma.it


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