Messaggio dalla Conferenza mondiale a Roma su xenofobia e razzismo
Torre Pellice, 20 Settembre 2018
Parole dure di condanna nel messaggio finale rilasciato il 19 settembre a Roma dai partecipanti alla Conferenza mondiale sul tema “Xenofobia, razzismo e nazionalismi populisti nel contesto delle migrazioni globali”. L’evento, promosso per la prima volta insieme dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale e dal Consiglio ecumenico delle chiese, in collaborazione con il Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, ha visto la partecipazione anche del moderatore della Tavola Valdese, pastore Eugenio Bernardini.
“Rifiutare di ricevere e aiutare chi è nel bisogno è contrario all’esempio e alla chiamata di Gesù Cristo – si legge nel messaggio -. Pretendere di proteggere i valori cristiani e le comunità cristiane escludendo coloro che cercano un rifugio sicuro dalla violenza e dalla sofferenza è inaccettabile, mina la testimonianza cristiana nel mondo e contribuisce ad innalzare i confini nazionali come idoli”. Il messaggio è lungo e si compone di tredici paragrafi in cui i leader ed esponenti delle chiese invitano “tutti i cristiani e tutti coloro che sostengono i diritti umani fondamentali a respingere tali iniziative populiste incompatibili con i valori del Vangelo. Ciò dovrebbe ispirare la vita politica e il discorso pubblico, e informare le scelte fondamentali soprattutto al momento delle elezioni”. Si leggono parole molto severe anche nei confronti del razzismo: “La razza è un costrutto sociale che pretende di spiegare e giustificare la separazione tra i gruppi umani avanzando criteri fisici, sociali, culturali e religiosi” e il razzismo divide “i gruppi di persone in base al colore della loro pelle”, “nel nome di una falsa nozione della purezza e della superiorità di una specifica comunità “. “In questo senso – scrivono le chiese – il razzismo è un peccato”, “radicalmente incompatibile con la fede cristiana”. “Le persone di fede devono condannare il razzismo perché nega la dignità umana e l’appartenenza reciproca all’unica famiglia umana e sfigura l’immagine di Dio in ogni essere umano”.