“In verità, in verità vi dico che se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita, la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà in vita eterna”.
Gesù ci svela un segreto. Ci svela il segreto della vita, di ogni esistenza. “Se il seme non muore resta solo, se invece muore porta frutto”: noi pensiamo esattamente il contrario. Pensiamo che la nostra vita debba essere preservata, custodita, risparmiata, pensiamo che si debba avere qualcosa per essere qualcuno. La nostra vita, la nostra identità, è ciò che siamo e che abbiamo. Bisogna salvaguardare quello che siamo e quello che abbiamo, si tratta di noi e di ciò che ci definisce. Non è la descrizione a tinte fosche di persone avide e ciniche, è un modo umano, molto umano di pensare e di vivere.
Sappiamo che c’è bisogno di cambiare qualcosa, sentiamo l’esigenza di migliorare il mondo, ma il criterio del miglioramento e di ogni cambiamento parte comunque dal nostro stare bene. Ciascuno, ciascuna di noi pensa che si debba migliorare la qualità della vita, che debba diminuire la massa di poveri che aumenta, che si debba uscire dall’enorme egoismo che il nostro mondo coltiva nei confronti di chi è affamato di vita, di lavoro, di cose buone e bussa con forza alle nostre porte. Solo che non ci verrebbe mai in mente che per migliorare si deve avere il coraggio di morire, di abbandonare i propri punti di vista, di sottoporli ad una critica impietosa, di lasciarli e basta, di lasciare la forza, l’onore, la supremazia e di armarsi di amore. Gesù ci svela il suo segreto, ce lo dona. É il segreto di Pasqua. Se il seme non muore non porta frutto; chi ama la sua vita la perde. Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unigenito figlio perché il mondo creda e viva.
Siamo così abituati a sentire queste parole che non le ascoltiamo più, ma se riuscissimo quest’oggi a sentirle per la prima volta, se potessimo riceverle come la notizia preziosa che può salvare il mondo e la nostra vita, potremmo ricevere il segreto che nella morte di Cristo sconfigge il male, e che rende possibile a noi di amare e di osare, ciò che dà senso e spessore alla vita.