Fra quelli che salivano alla festa per adorare c’erano alcuni Greci. Questi, avvicinatisi a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, gli fecero questa richiesta: «Signore, vorremmo vedere Gesù». Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro, dicendo: «L’ora è venuta, che il Figlio dell’ uomo dev’essere glorificato».
Dei Greci a Gerusalemme. É una strana presenza, persone che non c’entrano con Gesù e con i suoi, né con i suoi oppositori. Chi sono questi stranieri che chiedono di vedere Gesù? Solo persone che si interessano a Gesù dato che tutti lo osannano e di lui sentono dire grandi cose. Potremmo essere noi, incuriositi da Gesù, attratte dalla fede, da un possibile incontro nuovo … Perché Gesù li lascia lì, senza una parola?
Gesù entra a Gerusalemme dove si scatena il massimo fraintendimento: le folle lo osannano come re prima di abbandonarlo del tutto, gli oppositori tramano contro di lui, i discepoli capiscono e non capiscono e … si avvicinano dei simpatizzanti greci che forse potrebbero iniziare il loro cammino con Gesù… Filippo e Andrea avvicinano Gesù per presentarglieli, ma… non è il momento. Anzi, Gesù legge la loro domanda come il segnale che è venuta la sua ora. Quale ora? L’ora in cui smettono i ragionamenti, non c’è spazio e tempo per capire di più, per tentennare, per essere convinti.
L’Evangelo ne ha parlato tante volte: incontri importanti e rischiosi in cui Gesù avrebbe potuto essere preso e ucciso. … Ma non era l’ora, Gesù non poteva ancora rivelarsi come il Signore, però Giovanni ci avvertiva, di tanto in tanto, che l’ora viene, anzi è già venuta: l’ora della gloria, della glorificazione. Ecco, adesso l’ora è venuta. Ora non c’è più tempo. Quei Greci rimangono lì con la loro domanda. Non se ne parla più. A loro va tutta la nostra vicinanza: sono rimandati a capire, magari a credere senza incontrare Gesù. Davanti a loro oltre al silenzio, solo un fatto: Gesù muore sulla croce, e l’Evangelo di Giovanni dice che questa è la sua gloria. É giunta l’ora.
Silenzio e domande aperte che chiedono di credere.