Sono passati quasi 130 anni da quando le donne presbiteriane, metodiste e battiste del nord America indissero la prima giornata di preghiera in sostegno al lavoro missionario.
Oggi la Giornata mondiale di preghiera (GMP) è un movimento ecumenico presente in più di 170 paesi, stimolando culture e confessioni all’agire solidale, e concretizzandosi in una celebrazione annuale, il primo venerdì di marzo. La liturgia è preparata ogni anno da un Paese diverso, quest’anno le Bahamas hanno scelto le parole che Gesù rivolge ai discepoli quando lava loro i piedi: «Capite quello che ho fatto per voi?» (Giov. 13).
Anche le chiese evangeliche italiane aderiscono: alcune da diversi anni, come la Chiesa metodista di Verbania, che celebra la giornata dal 1992 insieme al gruppo della GMP della Svizzera italiana. Da questa iniziativa è nato un gruppo ecumenico di donne che si incontra mensilmente per leggere la Bibbia e discutere.
Se Verbania segue la giornata indicata, così come Milano metodista, con un appuntamento tardo pomeridiano, altre invece scelgono la domenica più prossima, come accade ad esempio a Biella, dove il normale culto è organizzato dalle donne della comunità , o a Padova dove le metodiste preparano un culto ecumenico insieme a diversi cattolici, un’ortodossa russa, un’ortodossa greca e una copta.
L’iniziativa coinvolge in prima persona anche i pastori: a Vasto (CH) ci saranno le meditazioni di Luca Anziani e del parroco cattolico, a Marsala (TP) la GMP sarà celebrata con la chiesa cattolica e apostolica pentecostale nel tempio valdese, con la predicazione della candidata pastora Eleonora Natoli.
Altrove l’iniziativa vede in primo piano la componente laica: a Firenze, dove ci sono almeno cinque pastore, l’iniziativa è coordinata da un gruppo di laiche luterane, che raccoglie donne di tutte le chiese evangeliche, e si svolgerà nella Chiesa luterana.
Anche a Corato (BA), dove come ogni anno il gruppo femminile valdese prepara la GMP con un gruppo di donne cattoliche, la predicazione sarà svolta da due predicatrici laiche dei due gruppi, in un centro parrocchiale.
In diverse chiese, poi, la GMP rientra nel calendario delle attività ecumeniche, come accade a Livorno, dove la Chiesa valdese ha organizzato l’incontro per venerdì alle 17.30 con i consueti partner ecumenici, o a Parma, dove la GMP è nata grazie al lavoro di Maria Grazia Sbaffi e viene organizzata dalle donne delle chiese facenti parte del Consiglio delle chiese cristiane, ogni anno in un luogo di culto differente. Qui l’appuntamento è all’associazione «Pozzo di Sicar» e la predicazione sarà fatta da Carla Calvi Parisetti, responsabile del SAE (Segretariato attività ecumeniche) cittadino.
Il SAE è coinvolto attivamente anche in altre città . A Roma parteciperà insieme alle donne di varie denominazioni evangeliche nella Chiesa metodista di via XX Settembre.
A Cosenza la GMP è celebrata dal 2003 e rappresenta il momento più bello e coinvolgente nell’ambito delle attività del SAE.
Anche a Bologna viene celebrata da tempo, la prima domenica di marzo, con un culto ecumenico, e da un paio d’anni è promossa anche dal gruppo SAE. Il culto viene guidato da un gruppo di donne delle chiese anglicana, avventista, cattolica, greco-ortodossa, metodista, con gruppi corali e strumentali delle chiese anglicana e cattolica.
Alcune chiese hanno personalizzato la liturgia, inserendo momenti o temi particolari. A Bologna si è pensato a una simbolica lavanda dei piedi, dato il testo biblico proposto dalla liturgia; a Torino, invece, dove un gruppo di donne valdesi, luterane e cattoliche organizza il culto domenicale unificato in corso Vittorio Emanuele, nel pomeriggio ci sarà un’animazione musicale dedicata in particolare alla riscoperta dell’Innario del 1922.
Tratto dal settimanale Riforma del 6 marzo 2015