“Il Signore disse ad Abramo: «Va’ via dal tuo paese, dai tuoi parenti e dalla casa di tuo padre, e va’ nel paese che io ti mostrerò; io farò di te una grande nazione, ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione. Benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà, e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra». Abramo partì, come il Signore gli aveva detto”.
Dio dice ad Abramo di andare via dal suo paese, dai suoi parenti, dalla sua casa e recarsi in un paese sconosciuto indicato da Dio stesso. È giunto il tempo di lasciare la vita passata e affrontare il presente. Dio chiede ad Abramo una spinta al cambiamento totale della sua vita precedente invitandolo a crescere in un altro paese. Dio conosce Abramo, la vita condotta in settantacinque anni. Abramo lascia il suo paese natìo, il padre Terac e, come un albero maturo, si trapianta in un’altra terra. Abramo comincia a darsi da fare per soddisfare il suo immediato bisogno. In questa fase della sua vita non ha più tempo per ricordare la promessa, ma Dio è presente e lo accompagna nella sua nuova vita. Quello che Abramo deve scoprire è la nuova terra, la nuova nazione che Dio stesso è pronto a donargli come parte integrante per realizzare il suo progetto. Dio può perché a lui appartengono tutte le nazioni. La promessa di Dio, passo per passo, giorno per giorno, viene realizzata perché Egli è fedele alla sua parola. Abramo guarda con i suoi occhi verso l’orizzonte e in lui si crea la consapevolezza che un altro mondo lo aspetta. Dio è con lui. La chiamata che Dio rivolge a ciascuno di noi comporta, in un certo senso, uno sradicamento dalla nostra vita precedente per condurci a un fine già conosciuto da Dio.