«Portate i pesi gli degli altri e adempirete così alla legge di Cristo»
“Poveri voi che per lodare il Dio in cui credete dovete rispondere ad una legge così dura! A me bastano e avanzano i pesi che devo portare io per tirare avanti! Altro che pensare a quelli degli altri!”
Così mi rispose una persona di fronte alla citazione di questa parola biblica per motivare quanto si sta facendo come chiesa per i migranti.
Non è facile pensare agli altri, non lo è in un momento di estrema fragilità per il nostro paese e di conseguenza per le nostre singole esistenze! Non è mai facile anteporre al nostro egoismo un sia pur piccolo segno di altruismo.
Eppure questa Parola è chiara! L’invito è di mettere al centro dei nostri pensieri il nostro prossimo, la sua situazione, i suoi bisogni e perché no, anche i suoi desideri. E non sempre solo i nostri!
La legge di Cristo non è un ennesima serie di norme da seguire o da subire; quella di portare i pesi degli altri è la regola di vita che Gesù ha seguito. Gesù è l’uomo-per-gli-altri, in quanto porta i loro pesi. Gli altri siamo noi, ciascuno/a di noi. Se il nostro cuore è leggero e il nostro animo sereno, se abbiamo pace con Dio e con il prossimo, è perché Cristo porta i nostri pesi.
Ma non siamo solo beneficiari di questa legge che Cristo ha seguito; possiamo anche a nostra volta praticarla. Possiamo anche noi portare i pesi degli altri. E lì scopriamo il cuore della nostra fede, la sua essenza. Perché dove il cristiano prende le distanze dall’essere umano e dai bisogni dell’essere umano, comincia il cammino dell’incredulità .