«Adoperatevi al compimento della vostra salvezza con timore e tremore; infatti è Dio che produce in voi il volere e l’agire, secondo il suo disegno benevolo».
La salvezza è la vita che scaturisce dall’opera di Cristo. È futuro e presente al tempo stesso. È futuro in quanto è una pienezza promessa. È presente in quanto rende possibile una rinascita e un’espansione della vita. L’azione di Dio crea già qui per noi degli spazi di vita autentica, di vita salvata, che si presenta anche nella forma di obiettivi da realizzare. Il volere è l’impulso, prodotto da Dio, che ci spinge verso questi obiettivi. L’agire è la capacità , prodotta da Dio, di muoverci in modo che questi obiettivi siano raggiunti.
Se ognuno persegue degli obiettivi per conto proprio, cercando di scavalcare gli altri, di vitale in lui c’è solo la determinazione con cui persegue il proprio successo; tutto il resto della vita è atrofizzato. Se invece consideriamo la salvezza come lo spazio comune, aperto dalla presenza di Cristo, in cui i rapporti personali possono svilupparsi, allora nasce anche la volontà e la capacità di comportarci da fratelli e da sorelle.
Il compimento della salvezza è questo comportarci in modo solidale contando sulla salvezza donata, è questo vivere come persone salvate. Con «timore e tremore», cioè senza spavalderia e senza arroganza, sapendo che il nostro è un umile tentativo di risposta a ciò che Dio in Cristo ha fatto e sta facendo.