«In quella stessa regione c’erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge. E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro.» Luca 2, 8-9 (Luca 2, 8 – 18)
Nessuno se ne era accorto nella città che loro sapevano nascosta dietro quelle colline. Nessuno aveva visto l’angelo circondato dalla gloria del Signore, tranne quei pochi pastori. La notte era diventata luminosa come il giorno, più del giorno. Era una luce diversa da quella del giorno. La luce del sole illumina senza pietà bene e male, gioia e dolore degli esseri umani. In quella luce invece il mondo intorno a loro, le alture intorno a Betlemme che loro conoscevano come le loro tasche, le pecore, loro stessi, tutto aveva un aspetto diverso, più bello.
Con quella luce ancora negli occhi erano andati per vedere quella giovane coppia con il loro bambino appena nato che si era rifugiata in quella grotta alla periferia della città . Era la luce ancora nei loro occhi o era il bambino stesso? Sembrava che un riflesso della luce celestiale che aveva circondato l’angelo emanasse dal bambino.
A volte, quando stavano di notte nei campi e facevano la guardia al loro gregge, cercavano di parlare di quella notte. Ti ricordi? Ma poi ricadevano nel silenzio. Mancavano loro le parole per dire quello che avevano visto e sentito. Le parole che trovavano sembravano troppo banali o troppo sentimentali, incapaci di esprimere quello che da allora continuava vibrare nel loro cuore. Ci sono cose che puoi vivere, ma non raccontare. Comunque, da allora la notte, nessuna notte, era più buia come prima.