Presentati i progetti della Federazione delle chiese evangeliche in Medio Oriente
La Chiesa evangelica valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi, attraverso la Commissione esecutiva distrettuale (CED) del IV Distretto, ha messo a disposizione l’audio-registrazione dell’incontro promosso il 10 dicembre online.
Si tratta della presentazione del progetto della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) “Fermiamo l’odio. Aiutiamo i costruttori di pace” a cura del prof. Paolo Naso. Fra gli interventi, anche quello di Debora Spini, coordinatrice del progetto. Ha presentato e promosso l’iniziativa il presidente della CED delle chiese valdesi e metodiste del sud Italia, pastore Bruno Gabrielli.
“Abbiamo bisogno di voi” è il grido di vicinanza ecumenica che emerge da testimonianze dirette dal Medio Oriente cristiano. Il metodo FCEI, ha spiegato Naso, è quello del dialogo, della equivicinanza, dell’attraversare il conflitto. L’intento è quello di uscire dalla logica di torti e ragioni, di scegliere in coscienza di provare ad avvicinare le mani di questi due popoli, di Israele e di Palestina. Per essere significativi, occorre andare oltre le legittime opzioni politiche per adottare una visione imparziale, che vada oltre la logica della contrapposizione. Secondo Naso, come chiese cristiane, è questo l’unico approccio possibile.
Diversi sono stati i partecipanti all’incontro, da Scicli, Taranto, Palermo, Reggio Calabria, Napoli e molti altri, a dimostrazione dell’impegno delle chiese e delle comunità in diaspora, che continuano a chiedersi come essere funzionali e concrete rispetto alla crisi in Medio Oriente.
Il progetto “Fermiamo l’odio, aiutiamo i costruttori di pace” prevede fra l’altro una sottoscrizione per sostenere gli aiuti umanitari a Gaza e in Libano. L’iniziativa, in collaborazione con il Centro studi Confronti, è volta sia a promuovere il dialogo tra israeliani e palestinesi sia all’aiuto concreto sul campo. Infatti, il progetto “Fermiamo l’odio, aiutiamo i costruttori di pace” si basa su esperienze consolidate come “Semi di Pace” e “Fiori di Pace”, mirate alla riconciliazione tra comunità in conflitto.
Tratto da Nev.it