Orizzonti di libertà: il testo della dichiarazione congiunta delle chiese protestanti italiane in occasione del 500° anniversario della Riforma protestante, letta durante il culto solenne di Pentecoste al Teatro Dal Verme di Milano
- La ricorrenza del quinto centenario della Riforma protestante, che nel 2017 si ricorda in ogni parte del mondo, è l’occasione per tutte le chiese di proclamare Gesù Cristo quale Evangelo del perdono gratuito di Dio.
- L’Evangelo è l’annuncio della libera grazia di Dio che dona alle donne e agli uomini, nonostante le proprie mancanze, il coraggio di intraprendere con gioia e fiducia il cammino della fede, della speranza e dell’amore.
- La Riforma afferma che la Parola di Dio viene prima di qualunque parola umana e che essa è accessibile a tutti mediante la predicazione, l’ascolto, la lettura, l’insegnamento e l’alfabetizzazione biblica.
- Noi, cristiani evangelici, figlie e figli della Riforma protestante e di coloro che nello stesso spirito l’hanno preceduta e seguita, riconosciamo la necessità di convertire costantemente la nostra vita personale e le nostre chiese per mezzo del messaggio biblico, reso vivo dalla potenza dello Spirito Santo, che chiama alla libertà, alla responsabilità e alla testimonianza.
- Noi guardiamo con gratitudine alla testimonianza evangelica nel nostro Paese di quelle donne e quegli uomini che nel passato hanno dato la propria vita per essere discepoli coerenti e testimoni fedeli dell’Evangelo.
- Noi ci impegniamo, con l’aiuto di Dio e in una rinnovata comunione ecumenica, a predicare l’Evangelo, a denunciare ogni tipo di ingiustizia, a consolare chi soffre e accogliere chi è emarginato o discriminato.
- Noi, chiese evangeliche di diverse tradizioni, rendiamo grazie a Dio per averci condotto oggi a superare le tragiche divisioni del passato per testimoniare e condividere con gioia la fede comune in Gesù Cristo, nella consapevolezza che “col corpo e con l’anima, in vita e in morte, non sono mio, ma appartengo al mio fedele Salvatore, Gesù Cristo” (Catechismo di Heidelberg, domanda 1).
3 giugno 2017