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Epifania: la piena manifestazione della verità di Dio

Un’atmosfera di gioioso trionfo caratterizza la festa dell’Epifania. La luce risplende nelle tenebre affinché la verità  possa manifestarsi in tutta la sua pienezza. L’epifania infatti vuol dire ‘manifestazione’; la parola “Befana” probabilmente non è altro è un’evoluzione fonetica di questo termine greco. La festa dell’Epifania annuncia la piena manifestazione di Dio, un Dio che partecipa alla storia dell’umanità  e la trasforma secondo il suo disegno benevolo.

Il cristianesimo delle origini considerava l’Epifania una festività  talmente importante che soltanto la Pasqua si trovava sullo stesso piano. Di fronte a un potere imperiale che divinizzava la figura del sovrano in carica la chiesa nascente affermava un’altra Signoria.

Fu l’editto dell’imperatore Costantino (313) a cambiare tutto. Da quel momento in poi il cristianesimo divenne un’altra cosa: un culto imperiale a tutti gli effetti. L’alleanza con il potere secolare; il sostegno del braccio secolare a una missione spirituale snaturò per sempre quella scintilla iniziale, anche se essa apparentemente è diventata una luce potentissima. Nel nostro epos valdese questo aspetto è particolarmente importante. Gli apologeti valdesi del Seicento, in particolare Jean e Antoine Léger, riconducono le origini del movimento valdese a quella minoranza esigua di credenti che rifiutarono la donazione di Costantino evitando così i conseguenti errori della “falsa chiesa”.

Ovviamente si tratta di un importante “mito di fondazione” che però ci caratterizza molto e per certi versi ci rende molto vicini a tutti coloro che nel corso dei secoli non hanno mai accettato una fusione della fede con il potere secolare.

Il rapporto tra chiese cristiane e poteri secolari è ovunque una questione assai complessa, in Italia tale complessità  è sicuramente al di sopra della media europea. Credo che valga la pena ricordare a questo proposito le parole del teologo valdese Giovanni Miegge (1900-1961) scritte nel 1946 e ripubblicate di recente a cura di Claudio Tron (La chiesa valdese sotto il fascismo, Claudiana, Torino, 2015): I protestanti italiani sono pronti, se necessario, in futuro come lo sono stati in passato, a predicare la Parola di Dio anche in mezzo a ostilità  e sofferenze. Ma il loro desiderio e la loro preghiera è di poter rendere la loro testimonianza con gioia, in piena libertà , in una patria rigenerata.

3 gennaio 2016

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