«Cristo Gesù è la nostra pace; lui che dei due popoli ne ha fatto uno solo e ha abbattuto il muro di separazione»
Quando due culture si incontrano è sempre difficile prevedere cosa succederà . Se si apriranno l’una all’altra; oppure se daranno sfogo al loro lato peggiore, alla paura e al pregiudizio. E’ qualcosa che possiamo verificare un po’ ogni giorno nell’incontro con i tanti stranieri che arrivano e vivono nel nostro Paese, e che appartengono a tanti popoli e a tante culture.
I due popoli a cui si riferisce l’apostolo Paolo nel versetto sono gli ebrei e i pagani, le due grandi culture del mondo antico il cui incontro ha determinato l’originalità del cristianesimo; ma la cui conflittualità ha rischiato di far implodere le prime chiese.
I cristiani di origine ebraica dicevano: è attraverso la storia del nostro popolo che Cristo è giunto fino a noi. Ed è attraverso la nostra cultura che si deve passare per arrivare a Lui. I cristiani di origine pagana replicavano: Cristo è certo la realizzazione delle promesse fatte a Israele, ma è anche colui che crea ogni cosa nuova. Cosa c’entra, dunque, la storia ebraica con la novità di Cristo?
Di questi due popoli, Cristo ne ha fatto uno solo. Cristo li ha uniti perché nel loro incontrarsi siano l’uno per l’altro occasione di lode al Signore. E’ un invito che vale anche per noi, in tutti i nostri incontri/scontri – tra persone, religioni e culture diverse: vedere nell’altro un motivo di ringraziamento al Signore, che di popoli diversi è capace di farne uno solo.