Nell’incertezza delle possibilità umane, Dio è presente con il suo Spirito, vera potenza e forza
“Non per potenza, né per forza, ma per lo Spirito mio”, dice il Signore degli eserciti
Zaccaria 4,6
Potenza e forza è quello di cui spesso pensiamo di avere bisogno: è questa la strada che ci viene solitamente indicata per risolvere qualunque problema, per non essere sopraffatti e sopraffatte, e per essere liberi di affermare noi stessi e noi stesse; è il presupposto indispensabile per essere presi in considerazione, per non essere ignorate. Essere potenti e forti, avere amicizie potenti e forti, saper gestire potenza e forza… è così che tutto si risolve.
Ma queste poche parole di Dio ci offrono un approccio alternativo. Nella visione del profeta Zaccaria la vocazione del popolo di Dio ad essere luce per gli altri e le altre, e l’incarico affidato a Zorobabele per la costruzione del tempio, si scontrano con la consapevolezza della povertà delle risorse e della determinazione: ciò che il popolo possiede e ciò che ritiene di essere non sono sufficienti per rispondere in modo adeguato al progetto proposto da Dio.
Una situazione che comprendiamo perché anche noi di fronte alla volontà di Dio spesso facciamo un passo indietro: non abbiamo abbastanza potenza e non siamo abbastanza forti.
Ma Dio contesta la parzialità del nostro sguardo, condizionato e limitato dalla nostra umanità, e invita ad alzare gli occhi per riconoscere che il progetto che propone al suo popolo comprende anche i mezzi necessari per essere realizzato. Proprio nell’incertezza delle possibilità umane, Dio è presente con il suo Spirito, vera potenza e forza. Nell’azione gratuita e puntuale dello Spirito, Dio adempie la sua promessa e dà radici profonde alla speranza umana.
