ArticoliIl Vangelo ci parla

Daniele 9,18

«O Dio, noi non ti supplichiamo fondandoci sulla nostra giustizia, ma sulla tua grande misericordia

Una ricostruzione della società  non può che fondarsi sulla giustizia. La ripresa dev’esserci per tutti, non solo per le dieci famiglie più ricche (le quali del resto non hanno bisogno di ripresa, visto che negli ultimi anni hanno raddoppiato il loro reddito). La giustizia è rivendicata da chi paga il maggior prezzo della crisi (chi a 50 anni perde il lavoro). La giustizia deve orientare ognuno nella sua attività , in particolare le persone a cui compete la gestione del territorio, delle scuole, degli ospedali, e naturalmente anche dei tribunali.

Ma esiste un momento in cui non è possibile fondarsi sulla giustizia. È quando si esamina con il massimo di serietà  la volontà  di Dio; non semplicemente delle regole, delle leggi, ma l’intenzione affettuosa del Liberatore che si è impegnato al nostro fianco e ci ha aperto una via, pieno di attesa nei nostri confronti. Quando vediamo la fiducia che Dio ha riposto in noi e ci rendiamo conto di averlo deluso, di aver fatto il contrario di quello che ci ha detto, non possiamo fondarci sulla nostra giustizia, perché è una cosa assente. L’unica cosa presente, a cui possiamo appellarci per chiedere il suo aiuto, è la sua misericordia, la bontà  che si è incarnata in Cristo, venuto per iniziare con noi un nuovo cammino. Dio ci resta fedele, ed è il motivo profondo che ci ci spinge a cercare una ripresa.

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