Al consueto incontro internazionale promosso dalla Comunità di Sant’Egidio sarà presente anche il moderatore della Tavola Valdese Eugenio Bernardini
Torre Pellice, 9 Ottobre 2018
Ci sarà anche il moderatore della Tavola Valdese, pastore Eugenio Bernardini, alla 32ma tappa dello spirito d’Assisi, inaugurato nel 1986 da Giovanni Paolo II e portato avanti dalla Comunità di Sant’Egidio, che quest’anno festeggia anche i suoi cinquant’anni di attività . Il 14, 15 e 16 ottobre, si troveranno nel capoluogo emiliano rappresentanti di differenti fede e culture uniti nella costruzione di ‘Ponti di Pace’. Tanti i temi che saranno affrontati nei venticinque panel previsti, tutti caratterizzati da una scelta di apertura e di dialogo, portata avanti da una «carovana di pellegrini di pace» che comprende sia religiosi che laici. «In un momento difficile, in cui vengono a cadere un po’ alla volta tante reti di convivenza nelle periferie delle grandi città e si innalzano muri non solo tra Europa e Africa, per difendersi dai migranti, ma anche tra Paesi europei, occorre ricostruire insieme ponti di pace», ha detto il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo.
Molti gli argomenti affrontati: l’Europa e la sua crisi, la solidarietà tra le generazioni, il dialogo interreligioso, l’ambiente, il disarmo, il ruolo dei credenti di fronte alle guerre, la violenza diffusa in America Latina.
Tra le importanti personalità presenti Ahmad Muhammad Al-Tayyeb, grande imam di Al-Azhar; Bernice King, pastore battista e figlia di Martin Luther King; il rabbino capo di Francia, Haim Korsia; l’ex presidente della commissione europea, Romano Prodi; la senatrice Liliana Segre; il sociologo Manuel Castells e l’arcivescovo di Cotabato nelle Filippine, Orlando Beltran Quevedo.
«L’incontro internazionale promosso dalla Comunità di Sant’Egidio è sempre una grande occasione di confronto e di impegno per i rappresentanti di diverse religioni ad essere promotori di dialogo e riconciliazione – ha dichiarato il moderatore Bernardini, che interverrà in una tavola rotonda su “Disarmare i conflitti”–. In particolare dobbiamo impegnarci contro la proliferazione degli armamenti: ci sono troppe armi nel mondo, troppi interessi legati a esse, troppe risorse destinate a esse. Le armi fanno parte di quegli idoli potenti che non tramontano mai, anzi, sembrano acquistare nuova forza a ogni sviluppo delle scienze e delle tecnologie».