ArticoliAccade nelle chiese

Consultazione metodista

A cinquant’anni dal Patto di integrazione con le chiese valdesi, una riflessione sull’identità metodista italiana

Dal 23 al 25 maggio le comunità metodiste si sono ritrovate per la consueta Consultazione, weekend nel quale il Comitato Permanente dell’Opera per le Chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI) consulta appunto le comunità, presentando il proprio operato e chiedendo indicazioni per il lavoro futuro nell’ambito delle proprie competenze.

Lo scenario che ha accolto i partecipanti, numerosi nonostante lo sciopero dei treni, è stato il centro Ecumene che ha quasi terminato i lavori di ristrutturazione; erano presenti rappresentanti di quasi tutte le chiese metodiste, i pastori valdesi in servizio presso le stesse, una buona parte della Tavola Valdese e alcuni ospiti. Il Comitato Permanente ha voluto mettere al centro dell’incontro l’appuntamento con il cinquantesimo anniversario del Patto di integrazione e il contributo apportato dalla componente metodista all’Unione delle chiese metodiste e valdesi, i rapporti internazionali intrattenuti dal Comitato nell’anno passato e i progetti per i prossimi anni così come gli impegni che il Centro di documentazione metodista sta portando avanti insieme ai partner con cui collabora. È stato messo in programma anche un interessante intervento su come si è giunti al Patto di integrazione e l’esibizione di un coro che ha allietato la serata del sabato, prima della consueta festa a base di prodotti tipici di alcune comunità.

Nella serata iniziale sono stati presentati alcuni volumi di fresca stampa come “Ecumenicamente protestante”, tesi di dottorato del pastore Nicola Tedoldi per i tipi di Aracne e il volume per bambini “Metodisti e Valdesi. Due storie una fede” di Agnieszka Goclowska e Nicola Tedoldi per i tipi della Claudiana che verrà distribuito, presumibilmente, al Sinodo di quest’anno.

Sabato mattina Giancarlo Rinaldi, ex docente di storia del cristianesimo dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, ha relazionato sull’eredità wesleyana in Italia; a seguire, dopo un interessante scambio di opinioni, Paolo Naso, politologo, ha raccontato la genesi del Patto di integrazione partendo dal congresso evangelico italiano del 1920; perplessità, contrarietà ma anche tanta voglia di unità che sono al fine sfociate nella sua firma.

La relazione del Comitato Permanente sui rapporti internazionali si è divisa fra il racconto degli incontri avvenuti con la Chiesa metodista inglese e irlandese, quella tedesca e ghanese e alla visita negli Stati Uniti per consolidare i rapporti con la Chiesa metodista unita. Durante questo incontro è nata una nuova collaborazione tra il Wesley Seminary di Washington e la Facoltà valdese di teologia i cui dettagli sono in corso di realizzazione.

Fra le visite ricevute a Roma molto intensa è stata quella con il vescovo Eduard Khegay della Chiesa metodista di Mosca. In relazione a questo importante capitolo del proprio lavoro, il Comitato Permanente desiderava consultare le chiese relativamente alla visione politica che è a sostegno di questo compito e alla visione internazionale che vorrebbe mettere in campo a partire dal prossimo anno ecclesiastico. La nostra piccola chiesa non può permettersi di rimanere isolata e di estraniarsi da un’ampia riflessione che le chiese metodiste, in Europa soprattutto, e nel mondo in generale, stanno portando avanti su temi spesso molto comuni: decrescita delle comunità, riflessione su come essere chiesa oggi (Fresh Exspressions), migranti e rifugiati, deriva populista e xenofoba di molti paesi, crisi della democrazia, crisi ambientale e giustizia sociale. Fra i progetti per il futuro c’è quello di stabilire contatti stabili con le piccole chiese metodiste del sud Europa e nord Africa in vista di un confronto comune su questioni rilevanti come le migrazioni e il dialogo ecumenico.

È stata presentata alla Consultazione anche la situazione economica che vede, per il quarto anno di fila, l’aumento delle contribuzioni da parte delle comunità metodiste e anche il buon risultato della gestione degli stabili messi a reddito, che ha contribuito a pareggiare le spese per il campo di lavoro. Il Comitato ha illustrato anche l’acquisto di un nuovo locale di culto a disposizione della comunità di Bologna e Modena, sito in quest’ultima città.

Nella serata di sabato la Consultazione è stata allietata da un concerto del coro Voice of Grace, diretto dal maestro Alberto Annarilli, etnomusicologo dell’Università di Tor Vergata. Il repertorio di canti gospel e della tradizione popolare cristiana è stato molto apprezzato dai partecipanti così come il seguente momento conviviale.

La Consultazione si è chiusa, come da tradizione, con il culto di rinnovamento del patto tenutosi domenica che, in ricordo anche del Patto di integrazione, ha rivestito un momento di particolare partecipazione emotiva.

Condividi su: