Allora Gesù disse loro: «O insensati e lenti di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette! Non doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare nella sua gloria?» E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano. Quando si furono avvicinati al villaggio dove andavano, egli fece come se volesse proseguire. Essi lo trattennero, dicendo: «Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno sta per finire». Ed egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro. Allora i loro occhi furono aperti e lo riconobbero; ma egli scomparve alla loro vista.
Luca 24, 25-31
Gesù cammina con due discepoli verso Emmaus ma loro non riescono a riconoscerlo. Troppo grande è lo spavento e la paura dopo la morte di Gesù sulla croce, il dolore del lutto ancora riempie ogni angolo dei loro cuori. Gesù prima li ascolta e poi comincia a parlare. “Cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano”. Gesù non lascia i discepoli nella paura e nei dubbi ma inserisce il loro cammino nella storia di Dio e del suo popolo.
Questa storia va oltre il monte Golgota e – anche se i discepoli ancora non lo sanno – il cammino verso Emmaus ne fa parte. Le parole di Gesù entrano nei loro cuori, ma i discepoli ancora non riescono a riconoscerlo pienamente; il riconoscimento avverrà solo a cena, vedendo i gesti della condivisione e ascoltando le parole della benedizione. In questo momento la Pasqua arriva a Emmaus, in mezzo a loro accade l’inatteso: la vita vince la morte, la fede vince la paura. Dopo aver spezzato il pane Gesù scompare, ma la sua assenza fisica non trasmette più spavento. I due non vedono l’ora di tornare a Gerusalemme per continuare a fare strada insieme agli altri discepoli. Grazie alla loro testimonianza, grazie alla loro fede questa strada è arrivata fino a noi e ci invita a camminare insieme nel nome di Gesù Cristo risorto!