L’Avvento non è solo speranza per il futuro, ma anche per il presente. Essere vigili significa vivere ogni giorno con la consapevolezza che la promessa di salvezza di Dio è certa
“Perciò vegliate, perché non sapete quando il padrone di casa ritornerà“.
Marco 13,35
Con l’Avvento alle porte, ci prepariamo ad iniziare un nuovo anno liturgico, un periodo di attesa che ci invita a riflettere su ciò che deve ancora venire. L’Avvento non è solo un momento per prepararci alle feste natalizie, ma un’opportunità per rinnovare la nostra speranza e aprirci a un incontro nuovo con Dio.
Spesso, in questo periodo, ci sentiamo sopraffatti dalla frenesia quotidiana: le cose da fare sembrano non finire mai. In mezzo a questa corsa, rischiamo di dimenticare il vero significato dell’attesa. L’Avvento ci invita a prepararci per un incontro che trasforma la nostra vita, un incontro con Dio che ci dà una speranza viva.
Non si tratta solo di ricordare qualcosa che è già accaduto, ma di vivere una speranza concreta per ciò che Dio sta ancora facendo nella nostra vita e nel mondo. Gesù è già venuto, ma noi aspettiamo il suo ritorno, sperando che porti pace e giustizia.
Nel Vangelo Gesù ci ricorda che, nonostante le difficoltà della vita, c’è una promessa che possiamo custodire: il ritorno del Figlio dell’Uomo, che porterà con sé potenza e gloria. Questo ci invita a vivere con speranza, sapendo che anche nei momenti più bui c’è una luce che ci guida.
L’Avvento non è solo speranza per il futuro, ma anche per il presente. Essere vigili significa vivere ogni giorno con la consapevolezza che Dio è con noi, e che la sua promessa di salvezza è certa. Ogni nostro piccolo gesto di amore e servizio è un atto di speranza, un passo verso un futuro migliore che possiamo costruire insieme.
Che questa speranza diventi il fondamento della nostra vita quotidiana e che, con i nostri gesti, possiamo essere testimoni di un amore che ci unisce!