Il Sinodo, riconoscendo che come credenti abbiamo disatteso la vocazione che da Dio ci è stata rivolta di farci custodi del creato, preso atto che gli innegabili cambiamenti climatici discendono dalla irresponsabile gestione umana delle risorse naturali, in un’ottica di saccheggio e di consumo mirato all’oggi, accogliendo le istanze che ci giungono dai grandi consessi internazionali e dalle decisioni sinodali pregresse, chiede alle chiese e alle opere diaconali di ripensare concretamente, in vista di una maggior sostenibilità ambientale per una cura del vivente e del creato, i loro spazi e le loro attività; chiede alle chiese di farsi portavoce della necessità di sensibilizzare i loro membri sui temi ambientali, sia con iniziative personali, sia aderendo a quelle proposte nei loro contesti territoriali, come testimonianza pubblica della propria fede, anche nel quadro del Tempo del creato.