Il Sinodo,
- in merito alla sentenza pronunciata in prima istanza il 28 agosto 2012 dalla Corte europea dei diritti umani (Strasburgo), relativa al caso “Costa e Pavan vs. Italia”, che ha giudicato la violazione degli articoli 8 (Diritto al rispetto della vita privata e familiare) e 14 (Divieto di discriminazione);
- richiamando il documento 8/2005 del gruppo di lavoro per i problemi etici posti dalla scienza, che prontamente si occupava della legge in questione;
- ricordando l’impegno delle chiese valdesi e metodiste nella denuncia dell’illegittimità e crudeltà di tale legge;
- accoglie positivamente tale sentenza come affermazione del diritto;
- sottolinea la profonda differenza tra il caso di riferimento e le pratiche eugenetiche;
- auspica che i parlamentari della Repubblica antepongano sempre il rispetto dei diritti umani e della dignità della persona agli interessi di particolari gruppi di pressione e all’eventuale tornaconto elettorale.