Il Sinodo, prendendo atto con inquietudine dei molteplici cambiamenti in atto nel sistema scolastico italiano che configurano una complessiva riduzione e un venir meno del ruolo dello Stato in tale ambito a vantaggio di istituzioni locali, private e/o confessionali, manifesta preoccupazione, in particolare, per l’ingiusto inserimento nei ruoli della Scuola Pubblica del personale addetto all’insegnamento della religione cattolica.
Tale inserimento, infatti, introduce una disparità incostituzionale tra docenti di ruolo nelle discipline curriculari, scelti con criteri obiettivi e mediante un concorso pubblico, e docenti scelti invece sulla base dell’insindacabile giudizio dell’Ordinario diocesano, ma facenti parte a tutti gli effetti del personale scolastico statale.
In vista degli ulteriori prospettati cambiamenti del sistema scolastico italiano, il Sinodo esorta la Tavola valdese e le chiese a vigilare sul rispetto del diritto dei cittadini ad una scuola laica e pluralista, da sempre presidio contro la frammentazione sociale, religiosa, territoriale, economica ed etnica, e a farsi portavoce di tale diritto sul piano culturale, politico e, se necessario, legale.