Atti del SinodoPace, ambiente, migrazioni

MIGRANTI E PROFUGHI

Il Sinodo, ben sapendo che il fenomeno delle migrazioni è sempre esistito nella storia dell’umanità, che ha assunto negli ultimi anni proporzioni globali drammatiche e che il nostro Paese è più che mai interessato da significativi flussi migratori, ritiene che oggi esso sia dovuto alla diffusione crescente di fattori come corruzione, conflitti armati, ingiustizia economica e sociale, persecuzioni, rispetto ai quali non sono trascurabili le responsabilità della parte ricca del globo. Avendo preso coscienza che tale fenomeno è posto alla nostra attenzione come una vocazione all’accoglienza, secondo il dettato evangelico del sostegno e della cura degli afflitti, degli assetati, degli affamati, dei prigionieri, degli stranieri, il Sinodo legge in questo la sua vocazione a una rinnovata riflessione sulla nostra storia di esilio, poiché nel volto del migrante, oltre a riconoscere i tratti di Nostro Signore, riconosciamo espressioni e sofferenze dei nostri padri e delle nostre madri, sottoposti/e a persecuzioni e massacri; a chi afferma di non volere i migranti “in casa nostra”, il Sinodo risponde con forza che questo Paese è “casa nostra” e che vogliamo che la nostra casa sia ospitale, capace di compassione e pronta a difendere la dignità umana e i diritti laddove essi vengano offesi e annullati. Dà pertanto mandato alla Tavola valdese di farsi portavoce presso le Istituzioni della Repubblica, affinché operino in modo che quanti/e si mettono in viaggio, per motivi di sopravvivenza o per cercare una vita migliore, possano essere accolti/e e accompagnati/e nei loro progetti di vita, perché il denaro investito dallo Stato venga speso effettivamente a favore dell’integrazione e dell’inclusione sociale dei migranti e affinché si moltiplichino gli sforzi per affrancare i migranti dalle mafie.
Invita le chiese a cogliere la sfida dell’accoglienza come un’occasione di rinnovato impegno nella testimonianza dell’Evangelo della grazia.

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