Il Sinodo, riconoscendo la rilevanza politica dello smantellamento di tutte le colonie ebraiche nella Striscia di Gaza e di quattro insediamenti in Cisgiordania,
auspica che questa azione unilaterale da parte del governo di Tel Aviv possa contribuire alla ripresa di un reale negoziato di pace tra israeliani e palestinesi,
rinnova l’impegno delle chiese valdesi e metodiste a pregare per una giusta pace a Gerusalemme nel rispetto del diritto all’autodeterminazione e della sicurezza dei due popoli in conflitto;
incoraggia le chiese a promuovere iniziative locali tese a sostenere un processo di pace e di riconciliazione dal basso, favorendo l’incontro tra israeliani e palestinesi secondo modalità già sperimentate anche in una prospettiva ecumenica (il cammino ecumenico di pace promosso dal Consiglio delle Chiese di Milano nel 2004; gli scambi e i seminari itineranti promossi dalla rivista “Confronti”; diverse iniziative di incontro di carattere interreligioso).