Il Sinodo, vista la relazione al sinodo della CSD (Commissione sinodale per la diaconia), a seguito del dibattito sulle prospettive dell’impegno diaconale nel settore degli anziani invita la CSD a:
– dare continuità nel proprio impegno nel settore degli anziani tramite le case di riposo, integrando i propri servizi nel territorio, anche mediante interventi di domiciliarità, cercando punti di incontro tra scelte diaconali e politiche pubbliche, individuando e perseguendo servizi innovativi;
– focalizzare l’attenzione sulla corretta e sana gestione dei servizi, dove il valore aggiunto diaconale, in particolare doni e disponibilità di risorse materiali e immateriali, deve confluire in aumento di qualità a vantaggio del benessere e della tutela dei diritti degli anziani;
– considerare il fattore “anzianità” come causa diretta del “rischio povertà” e pertanto intraprendere azioni di contrasto alla povertà di persone anziane sia con progetti concreti che con attività di advocacy e politica;
– utilizzare le occasioni di incontro e lavoro che ci saranno su questo tema come possibilità di testimonianza evangelica implicita ed esplicita;
– proseguire nel mettere al centro dei servizi le potenzialità delle persone, nel caso specifico delle persone anziane, che devono essere considerate non come destinatari passivi di servizi erogati, ma come attori della propria vita e di quella comunitaria;
– proseguire nel proprio impegno nei confronti delle persone affette da demenza e delle loro famiglie;
– non trascurare gli anziani delle chiese e, per quanto possibile, esserne di supporto;
– approfondire l’analisi di fattibilità di servizi di hospice, cure palliative e accompagnamento alla morte;
– consolidare il lavoro di collegamento fra tutte le opere che si occupano di anziani nella diaconia della chiesa al fine di scambiare informazioni, sviluppare e coordinare progetti di innovazione, condividere iniziative formative, sostenere la presenza nei tavoli tecnici regionali e nazionali;
– proseguire in tutte le azioni che possono tutelare i lavoratori anziani della diaconia, in particolare le figure addette alla cura anche fisica delle persone che, con l’innalzamento dell’età pensionabile, possono risentire di problemi fisici legati all’usura di anni di lavoro.