Il Sinodo, considerato
- che con Ordinanza del 13 maggio 1999, il Ministro della Pubblica Istruzione ha emanato il provvedimento applicativo del cosiddetto “credito scolastico” agli studenti degli ultimi tre anni delle scuole medie superiori;
- che con tale ordinanza è stata disposta l’attribuzione di benefici in sede di scrutinio a coloro che si sono avvalsi della facoltà di scegliere l’insegnamento della religione cattolica o delle materie a questa alternative;
- che tale insegnamento, in relazione alla sua natura confessionale, per espressa previsione di legge e per specifici pronunciamenti della Corte Costituzionale, è assolutamente facoltativo, sicché la scelta di avvalersene o meno non deve dar luogo a discriminazioni di nessun tipo nei confronti di coloro che, nel quadro della libertà di coscienza in materia di religione, abbiano deciso di non avvalersene;
- considerato ancora che la Tavola valdese, unitamente alla FCEI, a numerose chiese evangeliche, all’Unione delle comunità ebraiche e ad alcune organizzazioni laiche, ha impugnato tale ordinanza davanti il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, chiedendone l’annullamento;
- esprime la propria ferma opposizione alla grave iniziativa del Governo Italiano che appare chiaramente volta a limitare la libertà di scelta degli studenti attraverso l’incentivazione di un insegnamento che ha oggettive caratteristiche di condizionamento confessionale;
- approva l’iniziativa della Tavola valdese tesa a ripristinare attraverso l’intervento dell’autorità giudiziaria la legalità violata dall’ordinanza governativa ed a tutelare quanti, credenti o non credenti abbiano scelto o intendano scegliere di non avvalersi dell’insegnamento confessionale o di quelli alternativi.