Atti del SinodoChiesa e società

CHIESE E SOCIETA’

Il Sinodo fa proprio il documento elaborato dalla Conferenza del III Distretto (29/CDIII/2018), ritenendolo un valido contributo per la riflessione delle chiese. Il testo del documento è riportato di seguito nell’atto.
La riflessione sulle difficoltà che le nostre chiese vivono di fronte ai mutamenti profondi e rapidissimi della società ci ha portato a mettere in luce tre aspetti.
Il primo è quello delle dinamiche nelle comunità, il secondo riguarda il ruolo che le nostre chiese hanno (e quello che dovrebbero avere) nella società, mentre il terzo tocca la sfera dei linguaggi con i quali ci esprimiamo, all’interno e all’esterno, nell’annunciare la nostra fede in Gesù Cristo.
1) Occorre riscoprire la chiesa come luogo di incontro, confronto di fede, ricerca teologica, rapporti interpersonali, segno di una testimonianza della Parola vissuta. Per fare questo bisogna lavorare sull’accoglienza e sulla inclusione reale di chi si avvicina e dimostrarci disponibili a fare insieme un percorso di fede. La grande sfida è quella di progettare forme nuove del nostro essere chiese protestanti: comunità che devono avanzare insieme senza dimenticare nessuno.
2) Le chiese sono chiamate ad aprirsi verso la società all’insegna del dialogo. La speranza cristiana aiuta a superare la preoccupazione di forze inadeguate e il timore di perdere la propria identità. Solo attraverso la nostra testimonianza evangelica – predicazione e diaconia – intesa quale risposta alla vocazione ricevuta da Dio, potremo essere davvero, citando la metafora biblica, il sale che dà sapore.
3) Per aprirci alla società abbiamo bisogno di rendere più comprensibile la nostra comunicazione in tutte le sue forme, senza banalizzare i contenuti: un linguaggio chiaro e capace di annunciare i fondamenti della nostra fede in Gesù Cristo, senza dare nulla per scontato. Questa modalità è necessaria per una chiesa davvero in grado di reagire agli stimoli dell’attualità e proiettarsi all’esterno. In questo contesto va considerato l’utilizzo efficace e prudente dei nuovi media. Per quanto riguarda la comunicazione, è fondamentale educare all’ascolto reciproco per mantenere la caratteristica delle nostre chiese come luogo di confronto non gridato: Una capacità di ascolto da declinare sia a livello di dialogo interpersonale, sia durante il culto e gli studi biblici, così come nella dinamica democratica della nostra struttura assembleare, dove la sintesi è frutto del contributo di tutti.

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