Il Sinodo,
- preso atto della gravissima condizione di disagio in cui è costretta a vivere la popolazione carceraria in molti istituti penitenziari;
- rilevando che tale situazione di colpevole incuria ha portato ad un crescendo drammatico di episodi conflittuali, atti autolesionistici, suicidi;
- in considerazione delle osservazioni delle istituzioni europee al governo italiano per aver tenuto comportamenti lesivi della dignità delle persone in stato di detenzione;
- considerata la frequente carenza di sostegno sociale che impedisce a molti detenuti di accedere ai benefici di legge e non consente un reinserimento nella società a fine pena;
Richiama le istituzioni competenti
- al rispetto del dettato costituzionale secondo cui la pena è finalizzata al reinserimento sociale;
- al riconoscimento e alla tutela della dignità e dei diritti individuali di tutti gli esseri umani;
- ad una inversione di tendenza nella destinazione delle risorse finanziarie affinché vengano utilizzate per la prevenzione anziché la repressione;
- a rivedere le norme riguardanti l’ergastolo, incompatibili sia con lo spirito della Costituzione, sia con l’affermazione della dignità umana.
Invita le chiese a sostenere ed assistere le persone sottoposte a pene detentive con interventi concreti e vegliando affinché siano garantiti i loro diritti.