Il Sinodo, considerando la deplorevole lentezza con cui il legislatore affronta i temi eticamente sensibili, vedendo in questo una mancanza di rispetto della coscienza dei cittadini, riprendendo quanto affermato nei suoi atti 29/SI/2007 e 90/SI/2011, invita tutte le chiese a inserirsi nel dibattito vivo nella società civile a livello locale e quelle che già attuano la raccolta delle direttive anticipate di trattamento (testamenti biologici) a darsi una forma di coordinamento; chiede alla Tavola valdese di farsi promotrice di un incontro in questo senso.