Il Sinodo, ricorda che gli immigrati che approdano alle nostre coste o si presentano alle nostre frontiere sono il nostro prossimo, e siamo corresponsabili per la tutela dei loro diritti e il loro benessere;
- lamenta le gravi carenze della attuale legislazione italiana sull’immigrazione per quel che riguarda in particolare il rispetto e la garanzia dei diritti umani, carenze peraltro rilevate anche da una recente pronuncia della Corte Costituzionale; chiede pertanto una nuova legislazione, in sede nazionale ed europea, che regoli il fenomeno delle migrazioni e garantisca il diritto di asilo in aderenza alle più profonde ispirazioni e ai chiari principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale, nonché delle norme internazionali sui diritti umani ratificate anche dal nostro Stato, in tema di rispetto della dignità umana e di promozione della solidarietà con i deboli;
- chiede al Governo e al Parlamento italiano, che il cosiddetto “affinamento” della legge Bossi-Fini porti a garantire tutti i diritti umani di chi si presenta alle nostre frontiere e ad ampliare le possibilità di entrata legale nel territorio italiano, riducendo in tal modo il fenomeno della tratta degli esseri umani e dello sfruttamento criminale dei migranti;
- deplora la costituzione e il mantenimento dei Centri di Permanenza Temporanea, dove il funzionamento e il rispetto dei diritti umani non è garantito da precise norme – e ne chiede l’abolizione e la sostituzione con forme di trattenimento alternative che siano rispettose di tali diritti.