«Filippo accorse, udì che quell’uomo leggeva il profeta Isaia, e gli disse: “Capisci quello che stai leggendo?” Quegli rispose: “E come potrei, se nessuno mi guida?” E invitò Filippo a salire e a sedersi accanto a lui.»
Nella primitiva chiesa cristiana di Gerusalemme si era costituita una particolare vita comunitaria: «Tutti quelli che credevano stavano insieme e avevano ogni cosa in comune…» (Atti 2,44). Così era diventato indispensabile organizzare la chiesa dividendo il servizio della predicazione del vangelo, affidato agli apostoli, e l’assistenza quotidiana alle vedove. Per l’assistenza vennero eletti sette diaconi. Tra questi vi era Filippo, un diacono che operava per sollevare le sofferenze altrui.
La Bibbia non ci riporta molte notizie del nostro personaggio, ma solo un evento significativo. Dopo un periodo di tranquillità , la vita della chiesa in Gerusalemme subisce duri attacchi persecutori. In particolare il diacono Stefano verrà lapidato. Molti saranno costretti a fuggire dalla città e il nostro Filippo, nel suo pellegrinare, incontra, sulla strada da Gerusalemme verso Gaza, il carro di un eunuco, ministro della regina di Etiopia.
L’incontro è caratterizzato dalla domanda dell’eunuco circa la comprensione della lettura della Bibbia; Filippo è chiamato a spiegare le promesse di Dio come l’invio di un Messia per la salvezza del popolo. L’eunuco accoglie con gioia l’annuncio dell’Evangelo tanto da affermare: Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio. (v. 37) e chiede di essere battezzato. Il testo biblico ci riporta questa notizia gioiosa perché Filippo e l’eunuco fermano il carro, e scesi in un luogo dove c’era dell’acqua, l’eunuco riceve il battesimo nel nome del Signore Gesù.
Poi i due si separano e mentre l’etiope riprende il viaggio verso il suo paese Filippo va a Cesarea per predicarvi l’Evangelo di Cristo. Poche altre notizie abbiamo dalla Bibbia su Filippo, ma significativo fu l’incontro con l’etiope. Da un tempo di persecuzione ecco sorgere un tempo di predicazione dell’Evangelo, e la salvezza, dono di Dio in Cristo, giunge a molti.
È importante ricordare che Eusebio (storico della chiesa), nella sua Storia Ecclesiastica, afferma che l’etiope battezzato tornò in patria e diventò un evangelista. L’Evangelo giunse in quel paese dell’Africa perché Filippo si fermò lungo la strada e fece comprendere al ministro della regina d’Etiopia la potenza di vita vera contenuta nell’Evangelo.