«Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia.»
«Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c’è chi lo annunzi?»
Lunedì 31 ottobre si avviano ufficialmente le iniziative in vista del 500° anniversario della Riforma (Wittenberg 31 ottobre 1517). Non si tratta di una commemorazione né di un’occasione per rilanciare identità confessionali, bensì di un evento per riflettere oggi sulla vocazione cristiana delle Chiese riformate nel mondo. L’annuncio dell’Evangelo agli uomini e alle donne del nostro tempo è il compito fondamentale, ieri come oggi, di tutte le Chiese cristiane. L’aspetto rilevante dell’eredità della Riforma, a mio avviso, è riassunto in modo esemplare dalle parole dell’apostolo: Credi nel Signor Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia. A tale affermazione esplicita e franca si aggiunge la preoccupazione contenuta in Romani 10,14: Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c’è chi lo annunzi? La Chiesa è al servizio della Parola di Dio ed è costruita da essa; non ci sono altri mediatori né altro fondamento oltre a Gesù Cristo. La Chiesa, assemblea di credenti, vive nel mondo e incontra le donne e gli uomini recando il dono dell’Evangelo ricevuto. Noi siamo ambasciatori di Cristo nel mondo: Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro (II Corinzi 5,20).
Talvolta siamo preoccupati a causa della crisi delle nostre Chiese nella società occidentale, perché ci sentiamo inadeguati al compito ricevuto; tuttavia, non dobbiamo dimenticare che il nostro futuro è nelle mani di Dio che ha progetti di vita e non di morte. Dobbiamo pregare perché lo Spirito Santo ci consenta di essere testimoni, liberi da pregiudizi e paure, pronti predicare e a vivere la Parola di Dio con generosità .