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Selezione delle decisioni sinodali

n. 20 VERTICE MONDIALE SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE
  Il Sinodo delle Chiese valdesi e metodiste in Italia, che si è aperto a Torre Pellice (Torino) in concomitanza con l'apertura del Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile, riconoscendo che la terra appartiene a Dio e che Dio la vuole abitare in una relazione feconda con tutti i suoi abitanti (Salmo 24); esprime pieno appoggio nei confronti degli sforzi che si compiono a Johannesburg per raggiungere accordi sull'acqua, l'aria, l'energia, la salute, l'agricoltura, la biodiversità, che facciano prevalere il bene globale dell'umanità e la salvaguardia del creato sull'interesse economico privato di minoranze privilegiate; auspica in particolare che la Delegazione italiana al Vertice sostenga la richiesta, avanzata da molte Organizzazioni non governative, di un "codice di condotta" vincolante per le multinazionali, in coerenza con l'art. 41 della Costituzione italiana che afferma la libertà dell'iniziativa economica privata purché essa non sia esercitata "in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana".
n. 21 INTERVENTO MILITARE DEGLI USA IN IRAQ
  Il Sinodo, informato dell'azione della Chiesa presbiteriana negli USA (PCUSA), approvata nella sua ultima Assemblea Generale del giugno scorso, volta a impedire l'annunciato intervento statunitense in Iraq, l'appoggia senza riserve e condivide, in particolare, la richiesta di sospensione delle sanzioni economiche che, insieme al regime dittatoriale di Saddam Hussein, stanno creando situazioni di disagio e miseria sempre più gravi fra la popolazione di quel paese.
In comunione con la Chiesa presbiteriana (PCUSA), che chiede con forza al governo del proprio Paese di ritirarsi dalla prevista azione militare contro l'Iraq, il Sinodo chiede al Parlamento e al Governo di non concedere l'appoggio italiano ad un eventuale nuovo intervento militare nell'area, cogliendo questa occa-sione per affermare la volontà di pace del popolo italiano e promuovendo missioni di riconciliazione e di aiuti umanitari nel quadro della solidarietà internazionale.
n. 100 IMMIGRAZIONE
  Il Sinodo, nel quadro del processo "Essere chiesa insieme", riferendosi alle proprie riflessioni sulla pastorale multiculturale, sia alle esperienze di integrazione di persone immigrate nelle nostre chiese, sia al lavoro diaconale delle comunità e degli istituii evangelici, denuncia il pericolo:
  • che la legge denominata comunemente "Bossi - Fini" intacchi in modo significativo i diritti della persona umana, considerata unicamente una variabile del mercato del lavoro;
  • che ciò contribuisca a creare una società chiusa, che affronti l'occasione dell'immigrazione come un problema di ordine pubblico;
  • che la moltiplicazione delle situazioni di clandestinità intensifichi le tensioni e gli spazi di illegalità e i margini di manovra delle organizzazioni criminali italiane e internazionali;
invita le chiese:
  • a testimoniare in questi contesti il messaggio biblico, impegnandosi, in parole e azioni, per una socie-tà che vede, nell'arrivo delle persone straniere, un'occasione prima ancora che un problema;
  • ad approfondire la riflessione sulle attuali politiche di immigrazione, come un momento non seconda-rio del proprio impegno civile, ma anche diaconale;
  • a prendere posizione nelle forme e nei modi considerati opportuni nelle diverse situazioni, costruendo una politica dell'immigrazione socialmente responsabile, aperta, solidale, che significa anche proposte di legge che vadano in senso opposto a quello oggi prevalente.
n. 115 INTOLLERANZA VERSO LE MINORANZE
  Il Sinodo registra con grande preoccupazione l'aggravarsi, nel nostro paese, di un clima di intolleranza nei confronti delle minoranze etniche e religiose, talvolta stimolato e strumentalizzato da esponenti di partito e di governo.
In tale quadro, l'attacco sferrato all'on. Riccardo Illy in quanto valdese e quindi portatore di una cultura calvinista, che produrrebbe sentimenti egoistici, oltre che fondato su presupposti falsi, è testimonianza del più profondo disprezzo dei principi di laicità e pluralismo e tende a stimolare sentimenti di ostilità pregiu-diziale in funzione dell'appartenenza confessionale. Il Sinodo esprime viva gratitudine nei confronti di quei rappresentanti della chiesa cattolica e delle comunità ebraiche che hanno respinto tale provocazione, dimo-strando nei fatti che una fede autentica rifiuta di lasciarsi usare quale strumento di ostilità e divisione tra le persone.