ArticoliUn pensiero in libertà

Aldo Cazzullo e il grande romanzo della Bibbia

Al via la rubrica scritta “Un pensiero in libertà” curata dal pastore Marco Di Pasquale, prevista per il primo e il terzo martedì di ogni mese

Apprezzo Aldo Cazzullo come giornalista politico, per chiarezza, eqilibrio e, non da ultimo, per la sua abilità narrativa, benché su temi storico-religiosi traspaia in lui un certo unilateralismo cattolico. Nel suo recente libro, pubblicato da HarperCollins, Il Dio dei nostri padri. Il grande romanzo della Bibbia, Cazzullo ripercorre in trecento pagine lʼintero arco narrativo dellʼAntico Testamento, fornendone un vero e proprio racconto, vasto e unitario.

Malgrado iniziali diffidenze, dopo aver letto il libro devo dire che il bilancio complessivo di questa rilettura del racconto biblico è per me positivo. Si tratta di una vera e propria “ri-narrazione”, di un tentativo di ripercorrere narrativamente ma fedelmente il testo biblico lungo tutti gli snodi principali della storia in esso contenuta, senza tradirne lʼoriginario stile scarno ed essenziale, e non di rado con piccole digressioni su particolari pieghe del testo. Con incisi brevi e semplici, che integrano il corso narrativo senzʼaffatto interromperlo, Cazzullo fornisce le informazioni essenziali sul contesto culturale e sociale di ciascun episodio, strettamente necessarie alla sua corretta comprensione. In certi momenti, il discorso passa anche agilmente dagli eventi biblici a brevi considerazioni sullʼattualità, sempre con grande misura e in maniera opportuna, senza mai allontanare lʼattenzione dalla storia biblica: a dominare incontrastata in questo libro è la narrazione in quanto tale, che Cazzullo sa rendere accattivante dallʼinizio alla fine. Certo, dietro la sua scrittura sʼintravede talvolta la mano di esperti esegeti, ma questo non fa che del bene al libro.

Di fronte a recenti proposte, invero non chiare nelle motivazioni didattiche e nella fattibilità, di imporre lo studio della Bibbia nei programmi scolastici italiani, il libro di Cazzullo mostra che, pur senza lʼausilio di obblighi statali, si può suscitare un sano e genuino interesse per il testo biblico, invogliando a leggerlo e a conoscerlo meglio.

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