È in partenza una nuova iniziativa di scuola domenicale su Zoom a livello nazionale, affidata alla pastora metodista Ulrike Jourdan, che ci spiega che il progetto non è in concorrenza con la scuola domenicale “tradizionale”, anzi, partendo da una premessa: «La fede si vive in relazione con fratelli e sorelle, persone di varie età, insieme, perché così possiamo aiutarci a vicenda a crescere nella fede. Per vivere la fede ci aiuta molto avere una comunità costituita di persone reali che possono accompagnarci per anni della nostra vita. Questo non è possibile con un gruppo che si incontra solo online». In alcuni casi però è impossibile creare un gruppo di scuola domenicale… «Esistono comunità dove ci sono magari solo due bambini, di età diverse, o bambini che vivono lontani dalla chiesa locale, il che rende difficile portare avanti un’attività di gruppo. Oppure mancano monitori e monitrici. Possiamo dire che la scuola domenicale online è “il piano B” in questi casi».
Avete insistito però sul contatto con le chiese locali: «Certamente: i consigli di chiesa verranno informati di ogni iscrizione sul loro territorio e viene loro richiesto di seguire i partecipanti con la loro presenza. Anche se una chiesa non può organizzare la scuola domenicale regolarmente, potrebbe radunare i bambini durante l’anno per una giornata dedicata a loro».
Veniamo ai dettagli: a chi si rivolge? «Il progetto attuale partirà con quattro gruppi. Due con i medi (7-10 anni) e due con i grandi (11-13). Le giornate saranno il martedì e il giovedì, il primo gruppo dalle 17 alle 18 e il secondo dalle 18,30 alle 19,30. Abbiamo deciso di formare gruppi di 12 ragazze e ragazzi al massimo, sperando che riescano a legare tra di loro anche a distanza. Per i più piccoli non va bene il metodo Zoom, è meglio che i genitori guardino insieme a loro i video disponibili sul canale YouTube dedicato al culto col ciuccio o semplicemente si prendano il tempo per leggere insieme una Bibbia per bambini». Ecco, il ruolo dei genitori: nella scuola domenicale online quale sarà? «È molto importante che i genitori seguano i loro figli, partecipando agli incontri o stando nelle vicinanze e aiutandoli in caso di problemi tecnici: inoltre ci sarà da preparare ogni settimana del materiale da stampare o per il bricolage».
Quali strumenti servono per partecipare? «Serve un computer con una linea Internet possibilmente stabile. È possibile collegarsi anche da un cellulare, però è un po’ più difficile per i ragazzi perché non vedono tutti gli altri partecipanti».
Come funzioneranno gli incontri? «L’incontro funziona quasi come una scuola domenicale in presenza. Io ci sarò già un pochino prima su Zoom per accogliere tutte e tutti e possiamo chiacchierare come si fa anche in chiesa. Poi cantiamo, preghiamo, ascoltiamo un racconto biblico, ne discutiamo, facciamo qualcosa di pratico e raccogliamo la nostra colletta. Per i temi seguiamo il programma del Servizio istruzione ed educazione della Fcei che quest’anno propone il tema “Freak, pazzi per Dio”». Per iscriversi (o avere informazioni) si può scrivere a UJourdan@chiesavaldese.org specificando il nome e l’età del ragazzo/ragazza e la chiesa di riferimento (se esiste). È prevista per l’ultima settimana di ottobre una riunione con i genitori e l’inizio degli incontri nella prima settimana di novembre.
Fonte Riforma.it