Un ricordo di Frank Gibson, direttore esecutivo dell’American Waldensian Society dal 1983 al 1996
Torre Pellice, 4 Novembre 2019
Incontrai per la prima volta Frank ad Adelfia nel luglio 1984. Lui e Maria avevano viaggiato per quasi quarant’otto ore: la guida da Torre Pellice a Reggio Calabria; una notte insonne sul traghetto attraverso lo Stretto di Messina; la necessità di venire a patti con il caotico traffico catanese; finalmente l’arrivo a Scoglitti al crepuscolo – appena in tempo per partecipare a una protesta contro l’installazione da parte della NATO dei missili nucleari a medio raggio in Europa. L’anno prima, durante l’estate, le forze dell’ordine avevano caricato, colpito e disperso gli attivisti del movimento per la pace che contestavano la riattivazione della base di Magliocco e l’incremento dell’attività militare in Sicilia. Frank e Maria vennero a esprimere la solidarietà delle chiese partner degli Stati Uniti nella lotta per la pace nel Mediterraneo.
Il viaggio in Sicilia fu emblematico di due contributi che Frank offrì alla collaborazione tra i Valdesi in Italia, nel Rio de la Plata e negli Stati Uniti. Durante la seconda guerra mondiale, quando gli anglo- americani negli Stati Uniti divennero sempre più sospettosi verso ogni comunicazione che le comunità immigrate avevano con gruppi nei rispettivi paesi d’origine, Frank aiutò a creare reti tra il servizio attivo, il personale militare statunitense schierato in Europa e le chiese protestanti in Italia. Molti di questi soldati erano progressisti, protestanti delle chiese storiche lieti di incontrare protestanti italiani. Questi rapporti interdenominazionali prepararono il terreno per una nuova fase di lavoro nella vita dell’American Waldensian Society (AWS).
Il secondo momento significativo di contatto avvenne dopo le “guerre sporche” che ebbero luogo nell’America centrale e del Sud durante gli anni Ottanta. Frank aiutò ad aprire canali di comunicazione tra l’AWS e la Chiesa evangelica valdese del Rio de la Plata. Anche qui la volontà di Frank di vedere le cose da una prospettiva fresca creò nuove opportunità per i nostri ministeri.
La nostra speranza è che questa sua capacità di abbracciare nuove e coraggiose visioni sia l’eredità che Frank ci lascia.