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A Firenze, un convegno nazionale sulla Riforma

Si svolge dall’11 al 13 dicembre il convegno organizzato da Lucia Felici, docente di Storia della Riforma e della Controriforma dell’Università  di Firenze, con il patrocinio di quest’ultima, del Laboratorio di Storia moderna, del Centro culturale protestante «Pier Martire Vermigli» di Firenze, della Chiesa riformata svizzera di Firenze e con il contributo dell’otto per mille della Chiesa valdese.

È il primo evento di questo genere e di questa portata, che coinvolge soggetti diversi riprendendo il convegno della Società  di studi valdesi «Cinquant’anni di storiografia italiana sulla Riforma e i movimenti ereticali in Italia. 1950-2000» (Torre Pellice, 2000). Il titolo dell’incontro fiorentino, «Nuove prospettive degli studi italiani sulla Riforma protestante e i movimenti ereticali nell’età  moderna», dice già  molto del suo intento di riprendere il discorso, a 14 anni di distanza, per capire che cosa è cambiato.

Il panorama degli studi si è infatti notevolmente arricchito. L’immagine della Riforma protestante viene oggi descritta in modo più preciso, nella sua complessità , mettendo in discussione rappresentazioni che sembravano consolidate.

Le giornate di studio si terranno nell’aula magna dell’Istituto Gould e di Palazzo Fenzi, e saranno presiedute da Alessandro Pastore, Massimo Firpo, Susanna Peyronel (già  curatrice del convegno del 2000), Silvana Seidel Menchi, Guido Dall’Olio, Adriano Prosperi. Le sei sessioni, che ampliano progressivamente lo sguardo dalla dimensione italiana a quella europea concludendosi poi con una tavola rotonda, comprendono un totale di ventotto relazioni, aprendo diversi squarci sulle nuove ricerche storiografiche che studiano la presenza e l’evoluzione di presenze protestanti e di movimenti ereticali nella nostra penisola.

Fra i relatori, sono diversi i nomi già  noti a coloro che seguono i convegni della Società  di studi valdesi: oltre alla stessa Lucia Felici, Gianclaudio Civale e Michaela Valente, ma anche alcuni animatori di questi importanti appuntamenti annuali, nonché esponenti del pensiero protestante in Italia. Oltre a Susanna Peyronel, presidente del seggio della Società  di studi valdesi, ricordiamo: il pastore Paolo Ricca, teologo e già  professore di Storia della Chiesa alla Facoltà  valdese di teologia di Roma, che concluderà  il convegno tracciando un bilancio su «Cos’è stata la Riforma nel XVI secolo», Laura Ronchi, docente di Storia moderna all’Università  La Sapienza di Roma. E poi Simone Maghenzani, studioso di Storia della Riforma, e Davide Dalmas, docente di letteratura italiana all’Università  di Torino.

A quest’ultimo abbiamo chiesto qualche anticipazione: «Uno dei punti di interesse sarà  il bilancio sulla storiografia sulla Riforma oggi, capire quali sono le prospettive dopo quattordici anni di studi. Un aspetto che salta agli occhi scorrendo il programma, oltre alla sua ricchezza, è poi la compresenza di più generazioni di studiosi, con impostazioni diverse: nel 2000 c’era qualche “giovane”, oggi la generazione dei quarantenni mi sembra predominante, in pieno dialogo con i “maestri”, e con un intreccio fra un approccio più letterario e quello strettamente storico. Senza però che questo muti l’essenza storica del convegno».

9 dicembre 2014

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