«Noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi. Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all’estremo; perplessi, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; atterrati ma non uccisi; portiamo sempre nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo; infatti, noi che viviamo siamo sempre esposti alla morte per amor di Gesù, affinché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale»
La parola di oggi ci dice che il Signore è presente proprio all’incrocio delle nostre perplessità e incertezze.
È presente nella debolezza; è presente nei momenti di morte e li trasforma. Questo tempo ci ha fatto riscoprire bruscamente il nostro essere creature fragili e vulnerabili. Ebbene, anche l’apostolo Paolo conosce i sentimenti che ci attraversano – la disperazione, la paura – e sa anch’egli di essere una persona fragile e vulnerabile. E si aggrappa a Cristo, sapendo che quando tutto sembra perduto, in realtà , qualcosa – cioè la fede – ci strappa dalla morsa mortale dei danni che la vita ci procura e ci fornisce la forza per riuscire a fronteggiarla.
È Dio, è la sua gloria che si manifesta in Cristo, a rendere sensate le nostre giornate, come quelle di Paolo. Sono le nostre storie individuali, colme di crisi, di cambiamenti, svolte, conversioni, a dare senso alle cose che si fanno. Ed è proprio questo, il tesoro che è posto nei vasi di terra. Oggetti fragili che raccolgono e conservano però ciò che è prezioso agli occhi di Dio, cioè l’umanità , la sua umanità desiderata e creata. La forza che Dio ha offerto a Paolo è la stessa che viene offerta a noi, una forza che ci insegna a resistere e rinascere dalle sofferenze emotive e fisiche. Credere in Dio non ci esenta dal dolore, ma la sua potenza ci permette di sfidarlo e allora, insieme a Paolo, sfidiamo la paura, il dolore, la fragilità , la vulnerabilità , sapendo che con Dio abbiamo la forza per affrontare il nostro peso quotidiano.
Un tesoro dentro vasi di terra. Dio non agisce da distante, ma da dentro: dentro le circostanze favorevoli o sfavorevoli, dentro la nostra fragilità . Dio agisce, ma non senza di noi, fragili vasi che però contengono questa grazia. Dentro di noi abbiamo un tesoro di inestimabile valore, e possiamo dunque diventare agenti di vita, propagatori di speranza. In tal modo Dio potrà agire dentro la storia umana. Qualche pagina prima Paolo aveva scritto «noi siamo dinanzi a Dio come il profumo di Cristo, fra quelli che sono sulla via della salvezza» (II Corinzi 2, 15); siamo cioè il profumo di Dio per il mondo, da dentro verso fuori. Diventiamo coscienti che abbiamo un tesoro da custodire, ma anche un profumo da spandere. È il profumo di Cristo che spande intorno a noi salvezza e vita.