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10 dicembre 1520

Data di qualche interesse sotto il profilo culturale ma anche religioso. Non l’abbiamo ricordata noi ma lo storico Walter Barberis, nella rubrica “Il Giorno e la Storia” giudicando quanto accaduto quel giorno come “il fatto” meritevole di segnalazione. Il monaco agostiniano Martin Lutero, che aveva iniziato la sua protesta nel nome della giustificazione per fede, rovesciando così tutto il sistema ecclesiastico della cristianità  occidentale, scomunicato da papa Leone X, è destinato a salire, come Hus un secolo prima, sul rogo.

Con un gesto che può essere inteso come sfida, ma è in realtà  di libertà  spirituale, sulla piazza di Wittemberg brucia la copie della scomunica e i volumi del diritto canonico: l’evangelo della grazia in risposta alla macchina della burocrazia curiale. Nell’immaginario protestante prevale il Lutero di Worms quando, all’imposizione di abiurare, dichiarò di non poter andare contro coscienza; forse la sua grande giornata è invece quella di Wittemberg, il ridurre in cenere scomuniche e canoni di tribunali ecclesiastici per obbedire al detto di Paolo: «Siete stati chiamati a libertà  non lasciatevi ridurre in schiavitù».

14 dicembre 2015

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