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Torre Pellice, Giovedì 29 Agosto

Nuovo governo, Sinodo valdese e metodista: "Umanesimo di oggi non può prescindere dai diritti di tutti e dall'uguaglianza"

Diritti per tutte e tutti e lavoro sono i temi al centro dell’agenda politica del Sinodo metodista e valdese in corso nelle Valli Valdesi. Il Sinodo delle chiese metodiste e valdesi invita le chiese a essere “sempre più impegnate e presenti a favore delle fasce più deboli ed emarginate”, come ha anticipato la giornalista Emmanuela Banfo, moderatrice della odierna conferenza stampa a Torre Pellice alla quale hanno partecipato come relatori il presidente del Sinodo, pastore Peter Ciaccio ed Erica Sfredda, predicatrice locale veronese che aveva presieduto il culto di apertura dello scorso 25 agosto.

Con riferimento al clamore suscitato dalla presa di posizione sul decreto sicurezza, il pastore Ciaccio ha chiarito: “Negli ultimi tempi si è ribaltata la prospettiva: noi non chiediamo di disobbedire alla legge, ma chiediamo che si applichino le regole del diritto internazionale, secondo quanto previsto dalla Costituzione”.

“Come credenti – ha aggiunto Erica Sfredda – siamo chiamati a intervenire nella realtà concreta con coerenza in obbedienza alla vocazione che ci ha data Gesù di andare dagli ultimi. Non bisogna avere paura di fare politica. Per questo svolgiamo attività di advocacy per tutte le confessioni religiose (anche quelle non riconosciute dallo Stato) affinché abbiano il loro luogo di culto, in nome di una fraternità non limitata all’interno della chiesa cristiana, ma aperta a tutti gli esseri umani”.

E se il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ha parlato oggi di “nuovo umanesimo” come “orizzonte ideale del Paese”, il pastore Ciaccio ha commentato: “Come cristiani siamo chiamati a pregare per chi ha responsabilità. Pensiamo che l’umanesimo di oggi non possa prescindere dai diritti di uguaglianza. Perché amore e diritti si moltiplichino, come accade in una famiglia quando nasce un secondo figlio, così estendere i diritti ad altri, non significa ridurli a una parte della popolazione.

Non è nostro uso chiedere alla politica alcunché – ha aggiunto Ciaccio – ma la cultura dei diritti e della dignità del lavoro sono per noi temi importanti e sono scritti nella Costituzione. Le chiese parlano della società perché sono un osservatorio particolare a contatto con le persone e con comunità anche non rappresentative. Inoltre, non essendo soggetti alla pratica legittima della rielezione quinquennale, abbiamo uno sguardo di più lungo periodo e quindi una certa serenità di analisi”.

La conferenza stampa in versione integrale può essere rivista su Radio Beckwith Evangelica (RBE)

Tratto dal NEV del 27 Agosto 2019 - Foto NEV