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di Gesine Traversari

«"Non per potenza, né per forza, ma per lo Spirito mio", dice il Signore degli eserciti».

Forza e potenza: queste due regnano nel nostro mondo. Vince chi è più forte, ci ha più armi, più soldi, più potere.

Forza e potenza: in queste due sperava anche il popolo d’Israele ai tempi del profeta Zaccaria. Era un momento di crisi. Il popolo d’Israele era appena tornato da tanti anni d’esilio a Babilonia e aveva bisogno di molta forza per ricostruire Gerusalemme. Ma le cose non vanno proprio come le avevano immaginate: la città e il tempio, distrutti, non tornano velocemente all’antico splendore, che potrebbe così mostrare la forza e la potenza recuperata da Israele.

Forza e potenza: le parole ebraiche che vengono usate fanno riferimento alla forza fisica. La forza è quella muscolare e la potenza è quella militare (si potrebbe rendere in italiano anche con esercito). Le guerre del nostro tempo rendono palese che non è cambiato molto dai tempi del profeta Zaccaria: vale chi dispone di più carri armati.

Dio però sconvolge questa idea, capovolge le intenzioni di fondare i propri progetti secondo la logica del più forte: “non per potenza, né per forza, ma per lo Spirito mio”. Chi conta solo sulla forza fisica e sul potere militare, alla fine fallirà.

Lo Spirito del Signore è colui che guida, sostiene, porta a compimento, vince. In questa settimana festeggiamo la Pentecoste, che ci ricorda il dono dello Spirito Santo. Chiediamo a lui che ci mostri una strada verso la pace.