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di Gesine Traversari

"Gesù dice: “io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me”.

Quando sarà innalzato dalla terra? Vuol dire che Gesù si allontanerà da noi? Che se ne andrà in un luogo lontano, nella sfera divina che tanto noi non potremmo raggiungere? Che non è più presente tra noi? Così i suoi discepoli e le sue discepole avranno interpretato queste parole, quando sono stati presenti alla sua ascensione in cielo. Lo vedevano come si allontanava dalla terra, si allontanava da loro, verso il cielo – lontano e irraggiungibile per gli esseri umani.

Poi si saranno ricordati che non finiva così il discorso di Gesù, ma che la frase andava avanti: “quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me”. L’innalzamento di Gesù dalla terra non significa che sarà distante, ma che lui apre a noi una strada verso il cielo. Che promessa eccezionale! Una promessa che si rivolge non solo a chi era vicino a Gesù, ma vale per tutti e tutte! Infatti, in questo passaggio del vangelo di Giovanni, Gesù parla alle persone per la strada – al popolo: "io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me".

Gesù parla della sua morte in croce, di quando sarà innalzato sul Golgota; al contempo parla anche della sua risurrezione, quando sarà “innalzato” dai morti; parla della sua ascensione in cielo: innalzato dalla terra come re dell’universo che siede alla destra di Dio Padre.

Gesù innalzato apre la via verso il cielo, verso il Padre per tutti! Ci attirerà a sé! Ci strapperà via dal potere della morte e ci stringerà vicino a sé.