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di Mirella Manocchio

Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete che quelli che sono reputati prìncipi delle nazioni le signoreggiano e che i loro grandi le sottomettono al loro dominio. Ma non è così tra di voi; anzi, chiunque vorrà essere grande fra voi, sarà vostro servitore; e chiunque, tra di voi, vorrà essere primo sarà servo di tutti. Poiché anche il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire, e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti».

I discepoli Giacomo e Giovanni vorrebbero sedere alla destra e alla sinistra di Gesù quando Dio lo glorificherà, ma egli risponde che loro sanno come funzionano i rapporti umani, come i potenti trattano il prossimo. E anche noi lo sappiamo molto bene…

Qual è allora la maniera per affrontare il tema del potere tra i credenti e le credenti? Semplicemente non può esistere! A questa consapevolezza si accompagna la necessità di un’azione di conversione: l'aggancio netto tra parola detta e la fede vissuta!

Ma nessuno può dirsi al riparo dal desiderio del potere: pensare il contrario sarebbe segno del nostro delirio. Pertanto, Gesù ci lancia una grande sfida, quella di trasformare in gesti le parole su Dio e di trasformare in comportamenti coerenti l'idea che abbiamo di Dio, di quel Dio che ha il volto di Gesù Cristo in cammino verso la croce e verso quel trionfo paradossale che è stata la sua morte per mano dei potenti e degli ignavi del mondo.

Eppure è in questo destino tragico che si rivela la grandezza di Dio, che in Gesù immola se stesso, perché lo scopo è liberare l’umanità dalle catene che essa stessa si è costruita. E così mentre i grandi del mondo, o quelli che tali si reputano, vogliono rendere servi sottomessi gli altri, lo scopo di Dio è di riscattare l’umanità, ossia pagare il prezzo per liberare gli esseri umani dalla loro schiavitù. Dio è un Dio che libera.

Eppure è lo stesso che poi ci parla di servizio e il riformatore Martin Lutero sintetizza questo paradosso scrivendo: “Un cristiano è un libero signore sopra ogni cosa e non è sottoposto a nessuno. Un cristiano è un servo volenteroso in ogni cosa e sottoposto ad ognuno” (Libertà del cristiano). Dio, in Cristo Gesù, ci chiede di riscattare gli altri da strutture sociali, economiche e politiche che portano alla schiavitù e farci, al contempo, servi nell’amore anche se questo può portare a scelte difficili e gravose. Sapremo farlo stando con Gesù fino allo scandalo della crocifissione oppure faremo come i dodici discepoli che, quando la situazione si fa difficile, si danno alla fuga?