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di Susi De Angelis

«Pietro disse: "Dell'argento e dell'oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, alzati e cammina!"» (Atti degli Apostoli 3,6)

Cos’è l’Evangelo?
È una domanda per gente di chiesa! Potrebbe essere una risposta giusta. È roba di chiesa, roba un po’ vecchia, non così urgente o importante. Eppure l’Evangelo non ha a che fare con la chiesa, l’Evangelo non è la chiesa, è la chiesa che dipende completamente dall’Evangelo.

In un tempo di mancanze, di precarietà e incertezze l’Evangelo, con mitezza, senza gridare, ci propone una possibilità diversa e riguarda il mondo intero, non solo la chiesa. L’Evangelo è il commento di Dio sulla nostra vita, è la sua narrazione di come noi siamo e questo dire di Dio è una buona notizia è un arcobaleno inatteso, una luce di vita nuova. 

Allora l’Evangelo non è una teoria, un pensiero filosofico, una moda da seguire, l’Evangelo è una persona, Gesù Cristo, è Dio che si fa prossimo di questo mondo, è amore senza confini, è certezza di perdono. Quindi probabilmente l’Evangelo non è, l’Evangelo fa. Quando l’Evangelo accade, quando Gesù si fa evento nella nostra vita scopriamo la cura di Dio.

L’Evangelo è la buona notizia che Dio, in Cristo, si prende cura. Allora alzati e cammina, riprendi in mano la tua vita perché Cristo è Dio per te, donala al Signore e ritroverai la speranza persa e la fiducia dimenticata. Prendiamo per mano chi è è caduto o si è perso e annunciamo concretamente che l’Evangelo non è una possibilità, esso è luce nelle tenebre, resurrezione davanti alla morte.