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di Klaus Langeneck

«Ecco, tu sarai muto, e non potrai parlare fino al giorno che queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a loro tempo.» (Luca 1,20)

Intorno alla nascita di Gesù Cristo, che le chiese cristiane ricordano con la festa del Natale, si muovono, nei racconti degli Evangeli, vari personaggi che vengono coinvolti a vario titolo come testimoni di quell’evento, che doveva inaugurare la nuova era della vicinanza di Dio. Se Dio si avvicina a noi, come si è avvicinato nella nascita del suo Figlio nella nostra umanità, le cose non possono rimanere come erano.

Il primo personaggio che incontriamo è Zaccaria (Luca 1,5-25), un uomo non più giovane, sacerdote del Tempio di Gerusalemme. Il matrimonio di Zaccaria era rimasto senza figli; si diceva che sua moglie Elisabetta era sterile. La legge ebraica dava al marito la possibilità di divorziare da una moglie sterile, ma Zaccaria non aveva usato questa possibilità, era rimasto impigliato nella sterilità della moglie, sembra quasi che tutta la sua vita era diventata sterile, non soltanto il suo matrimonio, ma anche il suo servizio nel Tempio, anche la sua fede. Le cose avevano perso il loro senso, la loro promessa. Tutto era diventato routine, i turni nel Tempio, l’osservanza dei comandamenti, il lutto per i figli mai avuti. In questa situazione di stasi e di sterilità cade il primo segno che Dio, il Signore, ha iniziato a mettere in movimento i tempi: l’annuncio a Zaccaria che Elisabetta avrà un figlio.

La donna sterile è una figura ricorrente nella Bibbia, e quando queste donne sterili finalmente rimangono incinte, nascono dei protagonisti della storia della fede. Il figlio che viene annunciato a Zaccaria è Giovanni Battista. E come era rimasto impigliato nella sterilità della moglie, così viene coinvolto anche nella gravidanza miracolosa della moglie. Per tutti i mesi, fino alla nascita del figlio, Zaccaria è muto, come se anche lui, l’uomo, dovesse prepararsi a un parto. E quello che Zaccaria partorisce nel giorno, in cui tutto quello che l’angelo aveva annunciato si è realizzato, è un canto di lode. La vita e il mondo hanno nuovamente senso, gusto, promessa, un senso del tutto nuovo, una luce che non avevano mai avuto prima.